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25 Aprile, Chiti (Istituto Resistenza): “I valori della Costituzione sono attuali, bisogna rinnovare le forme per comunicarli” – ASCOLTA

today24/04/2025

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    Vannino Chiti pres. Istituto Storico Resistenza Toscana, 24 aprile 2025

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TOSCANA – “Il 25 Aprile è la festa della Libertà, ed è in sé rigorosa, non è di destra né di sinistra, ma dovrebbe essere di tutti gli italiani”, mentre le dichiarazioni del Ministro Musumeci sulla “sobrietà” cui dovrebbero attenersi le celebrazioni dell’80/o della Liberazione sono frutto di una “posizione strumentale” che nasconde altro, e cioè un attacco al 25 Aprile e a quel che rappresenta.  Così il presidente dell’Istituto Storico della resistenza e dell’età Contemporanea, Vannino Chiti, stamani a Novaradio, che ribadisce: “E la festa della fine della dittatura fascista, del nazismo, e della fine della Seconda Guerra Mondiale.: in un mondo pieno di conflitti, questi aspetti vanno valorizzati e tradotti nella attualità, che in Italia si chiama Costituzione. Se siamo dentro i valori che traccia la Costituzione nonsi può essere né fascisti né a-fascisti, perché i valori della Costituzione sono opposti a quelli del “.

Ma come fare a trasmettere a dei giovani, ad esempio quelli nati nel Terzo Millennio, l’ afflato resistenziale che portò alla Liberazione e alla Costituzione? Cosa farebbero, cosa penserebbero i partigiani oggi? “Vuol dire essere per la libertà, per la democrazia, per la democrazia europea” dice Chiti, che aggiunge “Vuol dire essere per l’uguaglianza delle opportunità di vita e no per le gerarchie. Vuol dire essere per l’eguaglianza di genere e contro il maschilismo; per la dignità di ogni persone contro la sopraffazione dei diritti al lavoro, alla salute, alla scuola; vuol dire mettere al centro la pace e non il mito della forza; avere il sentimento della Patria me sentire anche che c’è una patria europea e un orizzonte mondo. I valori sono sempre quelli ma i linguaggi possono essere tanti: i dibattiti, le conferenza, le manifestazioni, le celebrazioni, certo, ma anche i podcast, il teatro, la musica, i video, i film, le guide fatte ai luoghi e ai sentieri antifascisti. Stanno scomparendo i protagonisti, bisogna far parlare i luoghi, per fare capire chela resistenza e la Liberazione sono stati un fatto rale, non una fiction, che sono costate vite umane e che bisogna non tornare indietro”.

E’ quello che sta facendo anche lo stesso Istituto, con la manifestazione disseminata “Un fiore per partigiani e deportati”, organizzata assieme ad Anpi, Aned, Arci, Comune e MetroCittà Firenze, che domani porterà a rendere omaggio e ricordare in 28 diversi luoghi di Firenze le vite e le storie dei combattenti per la Libertà, e con una serie di podcast (sul sito dell’ISRT) dedicata in particolare alle donne protagoniste della Resistenza: “Un ruolo troppo a lungo poco conosciuto o marginalizzato: non furono solo staffette partigiani, ma contribuirono in modo determinante alla Liberazione”.

Scritto da: Redazione Novaradio