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Rischio idrogeologico, gli studenti interrogano gli esperti: “Eventi meteo sempre più estremi, ma fare di più si può” – ASCOLTA

today16/04/2025

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    Bernardo Gozzini, dir. lamma Toscana su clima e meteo 16042025

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    Nicola Casagli su meteo e dissesto idrogeologico 16042025

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    Paolo Masetti, pres. Consorzio Medio Valdarno 16042025

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    Fausto Ferruzza, Legambiente Toscana 16042025

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FIRENZE – Cambiamento climatico, eventi estremi e previsioni meteo, dissesto idrogeologico e cura del territorio, prevenzione e riduzione dei rischi per la popolazione. Di questo e molto altro si è parlato nell’incontro dal titolo “Clima, alluvioni, siccità: vogliamo saperne di più!”, organizzato dall’Istituto tecnico “G. Salvemini” di Firenze e rivolto proprio agli studenti. Ad intervenire dal palco, ma soprattutto alle domande dei ragazzi, esperti climatologi, geologi, esperti di temi ambientali.

Tra questi Bernardo Gozzini, direttore del Lamma, che ha parlato del riscaldamento globale e delle sue conseguenze: “Le medie degli ultimi decenni mostrano chiaramente l’aumento delle temperature negli ultimi 40 anni. Il 2024 è stato l’anno più caldo di sempre e, anche se si è superata la quota di 1,5 gradi di aumento delle temperatura globale indicata dagli scienziati come punto di non ritorno, a livello di media decennale siamo a +1,2 gradi” ha detto. “Le precipitazioni – ha aggiunto –  a livello assoluto non sono aumentate, ma è cambiata la variabilità, con piogge intense e concentrate nel tempo e nello spazio. Le ultime alluvioni, sempre più frequenti, dimostrano che questa è la realtà. E anche le previsioni meteo devono cambiare per rispondere al cambiamento”.

Paolo Masetti, direttore Consorzio di Bonifica Medio Valdarno, ha parlato degli interventi resi necessari dopo le ondate di maltempo degli ultimi 2 mesi: “Abbiamo sulle spalle 19 somme urgenze con milioni e milioni di euro da gestire, tra cui quella dell’emergenza ambientale del fiume Rovigo” ha detto, aggiungendo: “Con la manutenzione ordinaria non si risolvono i problemi, si tengono sotto il tappeto se non si fanno interventi strutturali”.

Per questa situazione, tuttavia, non è esente da colpe la classe politica e gli amministrativa passata, ha evidenziato Nicola Casagli, docente di geologia applicata presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Firenze: “E’ vero che le opere di difesa da alluvioni e frane sono del tutto inadeguate per l’intensità degli eventi che avvengono oggi, ma è anche vero che si è investito molto poco nell’ultimo cinquantennio”. E anche riguardo le ultime alluvioni e frane in Mugello ha aggiunto: “Ci sono centinaia, miglòiaia di micro-frane che danno la percezione di dissesto irrimediabile. Con adeguate opere di risistemazione idraulico-forestale possiamo rimettere in sicurezza il territorio”

A sottolineare l’importanza di comunicare sempre di più e meglio questi temi alle nuove generazioni è stato Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana: “Non solo il futuro, ma già il presente è dei giovani. Vanno ingaggiati e dr loro la possibilità di fare domande giuste senza riposte preconfezionate, soprattutto in una fase regressiva come quella attuale in cui la riflessione, scienza, la conoscenza, sono attaccate frontalmente”.

Scritto da: Redazione Novaradio