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DDL sicurezza in Parlamento, in arrivo scioperi degli avvocati e digiuni in segno di “disobbedienza civile” – ASCOLTA

today15/04/2025

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    Rosa Todisco, vicepres. Camera Penale Firenze, 15 aprile 2025

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    Franco Corleone, pres. comitato scientifico Società della Regione, 15 aprile 2025

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Monta la protesta anche in Toscana contro il decreto legge sicurezza 1660, in procinto di essere discusso in Parlamento, e dei suoi temuti effetti, destinati a peggiorare la situazione già grave di sovraffollamento dei penitenziari: alla data dell’11 aprile i reclusi totali sono 62.382 a fronte di una capienza effettiva di soli 46.805 posti, pari quindi ad un affollamento del 133%.

Tra le norme introdotte dal decreto, molti nuovi reati, l’inasprimento di reati già presenti, la reintroduzione di misure restrittive: si va dalla norma “anti Ghandi” che punisce le proteste e i blocchi stradali fino a 2 anni di prigione, la resistenza a pubblico ufficiale punita fino a 15 anni, la resistenza passiva fino a 4 anni, l’occupazione arbitraria di immobile colpita con pene da 2 a 7 anni; il divieto di vendita di Sim per cellulari migranti senza permesso di soggiorno. 

Contro il decreto e il sovraffollamento carcerario si mobilita l’Unione delle Camere Penali, con tre giorni di sciopero con astensione dalle udienze per il 5, 6 e 7 maggio. Un decreto “carcero-centrico” lo definisce Rosa Todisco, vicepresidente della Camera Penale di Firenze con delega al carcere: “I detenuti da noi assistiti ci parlano delle condizioni disastrose in cui vivono nelle carceri, in primis Sollicciano. Ci aspettiamo interventi dal governo, e il DL sicurezza non è certo la soluzione” così come non lo è l’ “abuso della carcerazione preventiva, di cui l’Italia è prima in Europa”. Quel che da tempo di dovrebbe fare – aggiunge – è agire con misure di clemenza generalizzate, indulto, liberazione anticipata speciale, misure deflattive, riforme strutturali sull’esecuzione penale”.

Per chi già si trova in carcere o in condizione i privazione della libertà, le misure nel mirino sono l’introduzione del reato di rivolta carceraria, applicabile anche alle forme di resistenza passiva e non violenta, l’inasprimento delle pene per le rivolte nei CPR, la reintroduzione della carcerazione per le detenute incinte e con fili sotto l’anno di età. “E stato previsto perfino un corpo speciale della polizia penitenziaria, il GIO – Gruppo di intervento Operativo, incaricato di sedare le proteste, e pianificato l’acquisto di 18.700 scudi antisommossa, 2.400 sfollagente, e 10.500 caschi antisommossa. Ci si prepara alla guerra” denuncia Franco Corleone, presidente del Comitato scientifico della Società della Ragione, ex sottosegretario alla Giustizia e già garante dei detenuti della Toscana, che ha annunciato l’inizio dello sciopero della fame come forma di disobbedienza civile. E che parla di un “decreto sbagliato nel metodo, perché non risponde a questioni di necessità e urgenza, e nel merito”. “Per garantire sicurezza e ridurre il sovraffollamento serve tutt’altro: l’estensione delle misure alternative al carcere di cui già godono 90 mila persone, o l’applicazione della misura della liberazione anticipata: potremmo avere anche solo 30 mila posti nelle carceri, che potrebbero essere destinate soli ai reati più gravi e di effettivo pericolo sociale”.

Scritto da: Redazione Novaradio