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Tre imprenditori cinesi agli arresti per sfruttamento del lavoro. Filctem Cgil: “In migliaia sotto ricatto, bisogna colpire i committenti” – ASCOLTA

today28/03/2025

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    Jury Meneghetti, segr. Filctem Cgil Prato-Pistoia, 28 marzo 2025

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PRATO  – E’ “l’ennesima prova che il sistema di produzione illegale nel distretto pratese continua ad operare come sempre”, sono “molte migliaia, secondo le stime, . E’ durissimo il commento di Juri Meneghetti, segretario generale Filctem Cgil di Prato Pistoia, stamani a Novaradio, dopo gli ultimi arresti di imprenditori cinesi per sfruttamento di lavoratori stranieri. L’operazione condotta dalla Procura di Prato ha portato all’arresto, convalidato dal gip, di due donne imprenditrici di 51 e 39 anni e di un imprenditore di 59 anni: i tre sono accusati di sfruttamento dei lavoratori, di occupazione di stranieri privi di permesso di soggiorno e intermediazione illecita. I tre sono a capo di altrettante imprese dell’abbigliamento con sedi a Prato e Carmignano. I tre arresti, spiega la procura, sono stati convalidati dal giudice per le indagini preliminari.

Nei confronti di uno degli arrestati, titolare dell’impresa ‘Confezione di Yar Guangxing’ di Carmignano, sono stati accertati numerosi indici di sfruttamento lavorativo ai danni dei lavoratori tra cui turni di lavoro prolungati – oltre 12 ore al giorno – senza interruzioni adeguate né pause. All’interno della sua azienda sono stati inoltre individuati locali adibiti a dormitorio per i lavoratori. “Una situazione – ha spiegato il procuratore Luca Tescaroli – ha comportato una forte limitazione della libertà personale dei lavoratori, i quali, consapevoli della loro condizione di clandestinità, evitavano di allontanarsi dal luogo di lavoro”. Una delle due imprenditrici cinesi arrestate, titolare dell’impresa “Confezione Sofia di Men Yanna”, ha invece definito la propria posizione patteggiando una pena per il reato di assunzione di persone prive di permesso di soggiorno. Tra le irregolarità rilevate nelle ispezioni anche “omessa sorveglianza sanitaria, omessa formazione ed informazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza, omessa nomina del medico competente; omesso aggiornamento del Dvr e omessa manutenzione degli estintori”. Nei servizi di controllo sono state anche elevate sanzioni amministrative per 135.000 euro e ammende per 32.000 euro.

“I controlli sono fondamentali per il contrasto all’illegalità ed allo sfruttamento lavorativo, ma il contrasto sarebbe ancora più efficace se venissero puntualmente chiamati in causa i committenti che danno lavoro a queste aziende scorrette” segnala ancora il segretario Filctem Prato-Pistoia, Meneghetti: “Insicurezza e sfruttamento lavorativo – continua – fanno sempre coppia. Anche in tema di salute e sicurezza i committenti dovrebbero essere parte in causa per le inadempienze in materia di chi lavora per loro, dando invece lavoro a chi rispetta le norme”.

Scritto da: Redazione Novaradio