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Mangificio e overtourism, i divieti sembrano fare acqua. Progetto Firenze: “Si è intervenuti in ritardo, ora serve coraggio” – ASCOLTA

today27/03/2025

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    Grazia Galli, Ass. Progetto Firenze, 27 marzo 2025

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FIRENZE – Nonostante i recenti tentativi di regolamentazione del  settore del settore degli affitti turistici brevi – dalla legge regionale che dà la possibilità ai Comuni di limitare le locazioni turistiche, allo stop agli airbnb in areaUnesco del Comune di Firenze, fino alla battaglia contro le keybox – si moltiplicano gli esempi che mostrano gli effetti del turismo incontrollato nella mutazione socio-economica e demografica delle città ad alto impatto turistico. Di ieri la denuncia da parte del comitato “Salviamo Firenze per Viverci” dell’apertura di un nuovo negozio di somministrazione invia sant’Agostino in Oltrarno, una delle strade che la giunta comunale aveva inserito nella lista di quelle da preservare dall’estensione del “mangificio”; di questi giorni, poi, la notizia dell’ostello progettato nel convento dei frati carmelitani della chiesa di San Paolino in via Palazzulo o della nascita a breve di uovo albergo nell’ex sede dell’ARTEA in via Pietrapiana – il tutto a dispetto del blocco ai nuovi alberghi in centro decretato dal Comune anni fa.

Della trasformazione delle città sotto la pressione dell’overtourism si è parlato pochi giorni fa nel corso dell’iniziativa “Casa liberata – Città abitata – Giornata nazionale sulla regolamentazione delle locazioni brevi turistiche”, organizzata da Ata (Alta tensione abitativa), Social Forum dell’abitare e Cgil Firenze nel capoluogo toscano presso l’Sms di Rifredi, cui ha partecipato anche la sindaca Sara Funaro: “Per la forte densità turistica Firenze può essere esempio di alcune pratiche messe in campo ma è anche esempio di come sia non facile applicare certi strumenti” aveva ammesso, aggiungendo che tra i problemi principali c’è il “vuoto normativo totale a livello nazionale che mette in difficoltà i sindaci. Abbiamo chiesto più volte di avere una regolamentazione in questo senso  ma non abbiamo mai avuto risposta”.

Nel corso dell’incontro la Cgil ha chiesto che il Comune faccia uno studio sulle aree ad alta tensione abitativa della città per capire come estendere il divieto agli airbnb già in vigore per il centro Unesco, oltre a lavorare per avere più alloggi per studenti, più alloggi Erp e una agenzia per la casa funzionante, rilanciando anche  il tema del lavoro nei servizi del turismo, che può contrastare l’illegalità diffusa. “Quello dell’overtourism è un fenomeno molto complesso, e alcuni aspetti non sono riconducibili tutti e solamente al turismo di massa” osserva Grazia Galli, dell’associazione Progetto Firenze che è intervenuta all’incontro per parlare dell’aumento dei costi collettivi indotti dagli airbnb – quello che chiediamo alle istituzioni,  è che si apra una riflessione su come tenere conto di questo aumento di spese per la comunità”. Riguardo ai recenti tentativi di regolamentazione le resistenze sono forti: la legge toscana è stata impugnata dal governo e le ordinanze del Comune di Firenze appellate al TAR. “Gli interventi sono limitati e tardivi, ma la legge toscana è in vigore, i Comuni provvedano ad approvare regolamenti sugli airbnb, a partire dal loro inquadramento come attività economica extra-alberghiera. Ci vuole maggior coraggio”.

Scritto da: Redazione Novaradio