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Sputnik - Haunted by a freak - 17 marzo 2025
Monia Monni , ass. Prociv Toscana, 17 marzo 2025
Claudia Pecchioli, ass. Prociv Sesto Fiorentino, 17 marzo 2025
Tommaso Triberti, sindaco Marradi, 17 marzo 2025
Daniele Venturi, sindaco Rufina, 17 marzo 2025
FIRENZE – A tre giorni dall’ondata di maltempo che ha colpito pesantemente la Toscana Centrale, a Firenze riaprono le scuole, mentre rimangono ancora sotto osservazione fino a stasera parchi e giardini. Altrove invece, dall’Empolese al Mugello, permangono gravi criticità dovute agli effetti delle frane e delle esondazioni di venerdì e sabato, con strade provinciali e comunali interrotte, centri abitati isolati, allagamenti diffusi.
Anche se in queste ore vengono ripristinati i collegamenti principali, tantissime e diffuse rimangono le difficoltà. E ingentissimi i danni: 100 milioni di euro secondo una prima stima del governatore Giani, che ieri ha incontrato il capo delle Protezione Civile, Fabio Ciciliano. Nei giorni scorsi il Ministro alla Prociv, Nello Musumesi, ha firmato lo stato di moblitazione nazionale, ma la dichiarazione ‘stato di emergenza nazionale’ per la Toscana chiesta da Giani al Governo, rimarrà in stand by alcuni giorni “perché prevediamo nuove perturbazioni su questa regione fra due-tre giorni, quindi bisogna vedere i prossimi esiti per non dover rifare il lavoro di valutazione dei danni e degli interventi”.
Una posizione condivisa dall’assessora regionale alla Protezione Civile, Monia Monni: “La dichiarazione deve arrivare quando saremo in grado di valutare i danni, il che avverrà nel prossimo fine settimana” spiega a Novaradio e invita però a fare allarmismo: “La perturbazione che arriverà non sarà della stessa portata di quella dei giorni scorsi”. Monni ha poi ricordato come stato di emergenza sia fondamentale per la Regione per gli interventi sia di emergenza che di messa in sicurezza, ricordando però anche che la Toscana attende ancora dal governo le risorse chieste per gli interventi strutturali di messa in sicurezza dalla alluvioni del 2023 e confermando che la Toscana si muoverà anche con fondi propri. Stamani il governatore Giani ha dichiarato: “Al momento abbiamo previsto come misure di primo intervento 5mila euro per le famiglie e 20mila euro per le imprese”.
“Oggi Firenze finalmente si sveglia col sole, in città già ieri è stato abbassato il livello dei codici – ha dichiarato la sindaca di Firenze Sara Funaro – la situazione rimane ancora un po’ critica in alcune zone dell’area metropolitana fiorentina”, “ora è il momento più complicato nel quale le famiglie che hanno avuto problemi nelle case, i commercianti che hanno avuto problemi nei negozi si ritrovano a dover rimettere in piedi” i loro luoghi. “Abbiamo dato una raccomandazione a tutte le scuole di non utilizzare almeno per oggi gli spazi all’aperto- ha aggiunto – il controllo nelle scuole è già partito”.
La situazione più pesante si registra in Mugello e Val di Sieve: la ferrovia Faentina è stata riaperta tra Firenze e San Piero a Sieve, ma la linea ferroviaria registra una sospensione della tratta Contea-Londa a causa di movimenti franosi, con attivazione di servizi bis sostitutivi tra Rufina e Contea.
A Marradi la situazione più grave, con 70 persone sono ancora isolate in località Campigno ma sono raggiungibili con piccoli mezzi. Permangono 40 persone isolate in località varie monitorate dal Comune. Altre 33 sono evacuate fuori casa. Da oggi il paese però non è più isolato, perché è raggiungibile, seppur con tempi più lunghi, “facendo un paio di passaggi in più tramite la 306 per Palazzuolo, la 407 e poi la 302 per aggirare la chiusura del Passo della Colla” spiega a Novaradio il sindaco di Marradi e presidente Comunità Montana, Tommaso Triberti, che lancia un appello al governo: “Se arriverà la dichiarazione di calamità nazionale, Marradi sarà alla quarta in pochi anni. Serve uno sforzo straordinario per questo territorio e la ferrovia Faentina. Non si tratta solo di frane o pezzi di strada saltati, ma di interi versanti che si stanno muovendo”.
Altrove in Mugello si contano 30 persone isolate ma raggiungibili a Barberino di Mugello (a Bovecchio e al Monastero del Silenzio), 8 isolate in località Tarabba a Firenzuola; a Palazzuolo sul Senio isolate due persone in un agriturismo in località Monti; infine 24 persone evacuate a Borgo san Lorenzo. In corso lavori di somma urgenza per realizzazione bypass A Vicchio in 28 restano isolati in località Poggiolino e la situazione è monitorata dal Comune. In località Gattaia sono state portate via 4 persone rimaste isolate e sono in corso soluzioni per il ripristino parziale della viabilità di accesso alle case. A Vaglia sono state evacuate le 15 persone isolate.
A Pontassieve 10 persone sono isolate, ma raggiungibili a piedi, in località Madonna del Sasso. In Val di Sieve, tra i luoghi più colpiti c’è il Comune di Rufina, dove la Sieve è esondata dal suo alveo e a lungo la SS67 è rimasta interrotta all’altezza di Contea. Ora la viabilità è ripristinata, ma rimane l’interruzione della ferrovia Pontassieve-Borgo san Lorenzo. Non ci sono persone isolate ma si registrano criticità per gli impianti. “Il livello del fiume ha superato il livello del 1966 e ha rotto gli argini nell’abitato. Anche oggi saremo nelle case allagate con la protezione civile ad aiutare le famiglie che hanno in molti casi perso tutto” dice a Novaradio il sindaco di Rufina Daniele Venturi, che al governo lancia l’appello a fare resto: “Dichiari al più presto lo stato di emergenza, è essenziale”.
Nella Piana fiorentina, a Campi Bisenzio la situazione del Fosso macinante è rientrata con abbassamento del livello dell’acqua. In via di risoluzione le criticità a Sant’Angelo a Lecore. A Calenzano da attenzionare il ponte Sp 8 sul torrente Marinella di Legri in prossimità del torrente Marina in località La Chiusa.
A Sesto Fiorentino, dopo l’esondazione del torrente Rimaggio in pieno centro, si è lavorato tutto il fine settimana a spalare il fango dalla strade. Le scuole oggi sono tutte riaperte ma ancora ci sono mole criticità, come spiega l’assessora alla Protezione Civile, Claudia Pecchioli dalla viabilità, con due sottopassi ancora chiusi, agli allagamenti che hanno colpito le sedi di alcune delle istituzioni e dei centri di cultura cittadini: l’Istituto Ernesto De Martino, l’archivio del Museo della Ceramica, la sala prove e studio di registrazione Parsifal (per cui è già partita una raccolta di fondi con 300 adesioni).
Pesanti difficoltà ancora quelle che si registrano ad Empoli e nel territorio circostante. Il Comune di Empoli (Firenze) stima di aver soccorso non meno di 4.000 persone, con 15 persone evacuate o allontanatesi da casa perché non sicure nelle loro abitazioni”. Causa allagamenti restano chiusi i licei ‘Pontormo’ e ‘Ferraris Brunelleschi’ in via Sanzio, a causa di allagamenti. La Protezione civile aveva allestito un’area di accoglienza della popolazione alla palestra delle scuole ‘Busoni’ di via Sanzio ma visto la scarsa richiesta, è stata trasformata in area di ammassamento dei volontari arrivati in città per fronteggiare l’alluvione che ha colpito la linea Ponzano-Pontorme a causa delle piogge e della rottura dell’argine del torrente Orme, tributario dell’Arno in riva sinistra.
Scritto da: Redazione Novaradio
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