FIRENZE – Le polveri di calcestruzzo prevenienti dall’area del cantiere della stazione Foster di via Circondaria, ed in generale il suo cattivo stato di pulizia e manutenzione, possono aver contribuito agli episodi di superamento delle soglie di attenzione per le PM10 avvenuti in alcune occasioni. A scriverlo nero su bianco è l’Arpat, a seguito di una serie di sopralluoghi saccati dopo l’esposto di un residente della zona, che si è trovato la casa invasa dalla polvere proveniente dalla zona in cui è destinata a sorgere la stazione sotterranea della Tav.
Nel mirino delle osservazioni critiche di Arpat in particolare la zona di bentonaggio all’incrocio tra viale Corsica e via Circondaria, affidata alla ditta Colabenton dal general contractor Nodavia. Tra le numerose irregolarità riscontrate, l’impianto di bagnatura dell’area di stoccaggio materie prime e di lavoro che non ha garantito la continua umidità, non è entrato in funzione secondo la periodicità indicata in autorizzazione.
In più, l’assenza di pulizia su superfici, piazzali e viabilità, che presentavano un consistente strato di materia prima dispersa, né è stato garantito l’uso puntuale del lavaruote sui mezzi in transito e della spazzolatrice. La palla passa ora all’Osservatorio ambientale, cui Arpat ha trasmesso il fascicolo con dati e rilievi.