FIRENZE – Stop ai finanziamenti diretti o indiretti dalle cooperative aderenti Legacoop Toscana, e dalle loro partecipate, a partiti, candidati, e fondazioni o associazioni che li sostengano. A sancire ufficialmente è stato ieri l’ufficio di presidenza, che ha aggiunto un nuovo comma al codice etico nazionale. I consigli d’amministrazione delle cooperative aderenti saranno ora chiamati a recepire la nuova norma all’interno dei loro statuti. “Un impegno che avevamo preso verso le cooperative, e lo abbiamo messo in atto” per il presidente regionale Roberto Negrini: “Poi naturalmente i singoli faranno ciò che ritengono opportuno per la partecipazione politica – ha detto – ma le cooperative dovranno stare fuori dalle formule di finanziamento di questo tipo”
Una risposta anche alla “questione morale” che, dopo gli ultimi scandali che hanno coinvoltto anche il mondo cooperativo (dall’inchiesta su “mafia capitale” a quella della metenizzazione di Ischia), è sentita come sempre più urgente. “Dobbiamo rompere ogni legame con le zone grigie contigue alla politica e alle amministrazioni pubbliche” ha detto Stefano Bassi, presidente dell’Associazione cooperative consumatori distretto tirrenico di Legacoop, nella sua relazione all’assemblea dei delegati in corso a Firenze. “La reputazioneè il bene più prezioso che abbiamo” ha aggiunto: “Gli avvenimenti recenti ci obbligano a un esame molto più profondo dello stato della cooperazione italiana, e la cooperazione di consumo deve promuovere questo esame approfondito”.