“A Sollicciano situazione di illegalità strutturale” denuncia Antigone. E per il nuovo garante ci vorrà ancora un mese almeno – ASCOLTA

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FIRENZE – Celle nere per la muffa e con schiuma alle pareti; infiltrazioni anche in spazi ristrutturati da poco, corridoi e sezioni senza luce dove ci si muove con le torce; sezioni di massima sicurezza usate per i detenuti comuni; celle con letti a castello di tre piani fino al soffitto con poco o nessuno spazio. A Sollicciano la situazione è “ulteriormente peggiorata”, e le condizioni di vita sono “indegne per chi vi è detenuto, per chi ci lavora e per l’Amministrazione penitenziaria italiana, in una condizione di sostanziale e strutturale illegalità”. A denunciarlo è l’Associazione Antigone a seguito della visita compiuta il 7 marzo scorso nel carcere fiorentino.

Al momento della visita, riferisce l’Associazione, le persone presenti erano 534 a fronte di una capienza regolamentare di 497 posti e 136 posti non disponibili: un tasso di sovraffollamento pari al 148%. Numeri che nella pratica significano “fino a tre persone in un letto a castello a tre piani che arriva quasi al soffitto”, e addirittura una persona detenuta da due mesi in una sezione d’isolamento perché non c’è posto altrove. Inagibili rimangono l’auditorium e anche alcuni spazi comuni destinati al personale di polizia penitenziaria.

“La muffa nera è quasi ovunque e in alcune celle il nero è il colore dominante delle pareti – racconta Enrico Vincenzini, coordinatore toscano Osservatorio Antigone – più che celle le camere sembrano grotte. In molte manca il mobilio, e dove c’è è fatiscente. Molte le celle sono senza luce, o è senza luce il bagno, mentre resta ancora senza luce il corridoio della seconda sezione, dove dopo il tramonto il personale si muove con le torce”. “Come l’Asl ed il Comune di Firenze possano considerare quel luogo come idoneo al suo scopo resta un mistero” denuncia l’associazione. “Sollicciano è una struttura che andrebbe profondamente ristrutturata –  ma per farlo è necessario attuare un serie di misure che permettano prima di svuotarlo, a partire da un forte incentivo a misure alternative e progetti che permettano ai detenuti si scontare la pena fuori dal carcere”.

Mentre Sollicciano versa in queste condizioni, in Palazzo Vecchio si continua a discutere di come superare il “pasticcio” dell’elezione del nuovo garante dei detenuti: il regolamento è stato approvato un anno fa dal Consiglio Comunale ma quando è stato pubblicato il bando per accogliere le candidature (sette mesi dopo l’elezione del Consiglio) ci si è accorti che limitava le candidature a i cittadini italiani.

“Abbiamo deciso un percorso molto rapido: la modifica sarà votata domani in commissione e lunedì in Consiglio” spiega a Novaradio il presidente dell’assemblea cittadina, Cosimo Guccione. Al prezzo però di un ulteriore e non breve slittamento dei tempi: approvato il nuovo regolamento ,si dovranno riaprire i termini per le candidature (“almeno due settimane”) e poi dare il tempo ai consiglieri di valutare i curricula. Risultato è che prima di almeno un mese il nuovo garante ancora non ci sarà: “Contiamo di nominarlo entro aprile”. Allo stesso modo il Consiglio attende ancora di conoscere la relazione della commissione 4 (Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali) dopo la sua visita a inizio gennaio. “Su Sollicciano è stata chiesta un’audizione al Ministro delle Giustizia Nordio, su cui è in attesa di una risposta”.