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FIRENZE – Dal miglior attore in Corea del Sud Hwang Jung-min, premiato con il Blue Dragon Film Award for Best actor in patria nel 2024, al regista re del noir Na Hong-jin, dall’astro nascente alla regia Chun Sun-young al compositore di colonne sonore e autore cult Mowg fino all’action movie proposto da Lee Jong-pil. Sono alcuni ospiti della 23ma edizione del Florence Korea Film Fest che torna dal 20 al 29 marzo al Cinema la Compagnia con un programma che propone 70 film, molti dei quali in prima italiana.
La manifestazione è ideata e diretta da Riccardo Gelli dell’associazione Taegukgi insieme alla co-direttrice Chang Eun-young. Durante i nove giorni di festival, il pubblico avrà l’opportunità di immergersi nella ricca varietà della cinematografia sudcoreana attraverso una selezione di film che spazia dalle sezioni storiche come Orizzonti Coreani, con i migliori film in patria del 2024, una vetrina del cinema indipendente con la sezione Korean Cinema Today, la selezione di cortometraggi in Corto, Corti! e Webtoon, sui fumetti digitali. In programma anche tre masterclass con gli autori.
Il festival si aprirà con “Escape” di Lee Jong-pil, con il regista ospite in sala. La rassegna si concluderà invece con il thriller “A Girl with Closed Eyes”, esordio al lungometraggio della regista Chun Sun-young, anche lei presente in sala. Ospite speciale di quest’anno sarà l’attore Hwang Jung-min, protagonista di oltre 50 film tra cinema e serie tv e figura iconica del cinema coreano. A lui il festival dedica un omaggio, con la proiezione di otto dei suoi migliori film. Tra gli ospiti anche Na Hong-jin, regista capofila del genere del “noir coreano”, che incontrerà il pubblico in occasione della proiezione dei suoi film e terrà una masterclass il 26 marzo. Chiude la rassegna il concerto di Mowg, uno dei compositori più visionari e influenti della scena cinematografica sudcoreana, il 29 marzo al cinema La Compagnia, che si esibirà accompagnato dalla talentuosa cantante Kim Go-woon, insieme alla Florence Pops Orchestra, diretta da Carlo Chiarotti.