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La Norma torna al Teatro del Maggio dopo più di 45 anni con Jessica Pratt e Michele Spotti – ASCOLTA

today05/03/2025

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    Carlo Fuortes, sovrintendente del Maggio My Recording

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FIRENZE – Dopo più di 45 anni dall’ultima rappresentazione fiorentina, allora diretta da Riccardo Muti, torna al Teatro del Maggio con un nuovo allestimento Norma, il capolavoro del belcanto di Vincenzo Bellini. Sul podio della Sala Grande, alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio, il maestro Michele Spotti, la regia è di Andrea De Rosa e le scene di Daniele Spanò. Protagonista di Norma è Jessica Pratt, al suo debutto nella parte della sacerdotessa della Gallia. La prima è in cartellone domenica 9 marzo alle 17, altri tre sono gli spettacoli in programma l’11 e il 14 marzo, alle 20, e il 16 marzo alle 15:30.

“Un nuovo allestimento e nuova produzione a cui teniamo tantissimo – ha sottolineato il sovrintendente Carlo Fuortes -. Una nuova produzione di Norma che mancava in questo teatro da 45 anni perché sono indispensabili grandissime voci e una grandissima Norma. L’abbiamo trovata in Jessica Pratt. Intorno a lei è stato costruito un cast assolutamente all’altezza di questa grandissima produzione del belcanto”. Per Fuortes “sarà una norma che ritorna pienamente al testo di Bellini parlando però la lingua di oggi. Quando parla di infanticidi lo fa in estrema attualità. Sono sicuro che questo linguaggio emozionerà tutti. Con Pratt il nostro teatro avrà un rapporto stretto e la rivedremo in altre produzioni importanti nei prossimi anni”.

“Quello di Norma è personaggio estremamente difficile, interessante – ha detto Pratt -. Ho rifiutato il ruolo da quando avevo 28 anni almeno una volta l’anno. Volevo aspettare e adesso è il momento. Ho la fortuna di debuttare qua a Firenze, in quella che considero un po’ la mia città, ed è veramente un produzione bellissima. Ripristiniamo le tonalità originali, con un tono più alto del solito, quello che Bellini aveva pensato originariamente. È difficilissima in sol maggiore ma dà una luce in più alla scena ed è anche più drammatica”. Secondo Spotti, di ritorno sul podio del Maggio dopo il suo concerto dello scorso dicembre, “Norma è uno dei più grandi capolavori del belcanto e rapportarvisi dà la sensazione di dirigere una chimera racchiusa in un esoscheletro troppo piccolo per contenerne la grandezza. Dal punto di vista dell’orchestrazione, il genio belliniano raggiunge apici in particolar modo in alcune scene, che appaiono futuristiche”. Grande spazio poi alla messinscena, con una doppia scenografia, che punta anche a valorizzare i nuovi ponti mobili della Sala Grande del Maggio.

Scritto da: Redazione Novaradio