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Il Cielo e la Stanza #13 - Carceri, oggi giornata di mobilitazione nazionale dei garanti territoriali
Maurizio Busia, direttore artistico Toscana Produzione Musica
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FIRENZE – Tredici concerti per un’immersione nel sound globale da New York a Medellin, da Timisoara a Seoul passando per India, Romania, Olanda, Turchia, Svezia, Polonia, Italia. È la quarta edizione per Mixité – Suoni e voci di culture antiche e attuali, la rassegna live firmata Toscana Produzione Musica (TPM), centro di produzione musicale con lo sguardo rivolto alle sonorità del mondo in programma da marzo a maggio al PARC Performing Arts Research Centre di Firenze con un cartellone di appuntamenti tra nomi internazionali e nuove produzioni per esplorare le trame sonore più interessanti da ogni angolo del mondo.
Partenza domenica 2 marzo alle 19.00 con un progetto live in prima assoluta targato TPM: il bassista e chitarrista Stefano Pilia (già militante in Afterhours, Massimo Volume e Zu), il maestro del ngoni Mamah Diabate dal Mali, il suonatore di kora Jabel Kanuteh dal Gambia e il batterista Marco Zanotti, tra i più apprezzati alchimisti sonori in circolazione, saranno sul palco con “Lolo”, ponte tra culture e universi musicali, per un concerto di solidarietà con la regina della musica maliana Rokia Traoré, arrestata in Italia a giugno con mandato internazionale e fino a pochi giorni fa detenuta in Belgio.
Tra i nomi in cartellone Pierre Bastien, geniale inventore di sculture sonore – vere e proprie orchestre dadaiste portatili – definito dal The Guardian “mad musical scientist” e pubblicato da etichette culto come la Rephlex di Aphex Twin e la Other People di Nicolas Jaar, con una carriera quarantennale e un corpus discografico imponente (9/3 ore 19.00); Julia Kent, violoncellista canadese di stanza a NY, già in formazione con band del calibro di Antony and the Johnsons, che oltre ad essersi esibita nei più grandi festival del mondo (dal Primavera Sound al Donau Festival, dall’Unsound Festival al Mutek), spesso ha messo i sui suoni ambientali e le sue tessiture elettroniche al servizio del teatro e del grande schermo – suo un brano della colonna sonora di “This must be the place” di Paolo Sorrentino (16/3 ore 19.00); Ëda Diaz, artista a cavallo tra Francia e Colombia, tra il mare della Bretagna e i colori di Medellin, che presenterà in prima italiana il nuovo album “Suave Bruta”, mix di ritmi urbani e tropicali, suono latino e elettro (6/4 ore 19.00); Teho Teardo, compositore, musicista e sound designer tra i più originali ed eclettici nel panorama europeo, sodale di Blixa Bargeld e con collaborazioni che spaziano da Vinicio Capossela a Elio Germano, che proporrà un concerto al buio: cinquanta minuti di stesi nell’oscurità durante i quali sono i sensi a muoversi nel suono (23/3 ore 19.00).
E ancora: Marco Parente con l’avventura discografica “Vulcani in pace”: canzoni ci accarezzano con delicatezza e incisione, lasciando il segno nella nostra fragilità (18/5 ore 19.00); Go Dugong, musicista e producer che innesta ritmi lingue, strumenti, field recording e campioni provenienti da tutto il mondo, uscito a novembre con l’ultimo album “Madre” per 42 Records/La Tempesta (30/3 ore 19.00); Korale, progetto coprodotto da TPM e Grey Cat Festival capitanato dal contrabbassista Michelangelo Scandroglio, ampiamente considerato il miglior talento del jazz in Italia, affiancato dal pluripremiato pianista Youngwoo Lee, dalla batterista Top Jazz Francesca Remigi e da DoYeon Kim, suonatrice di gayageum, strumento tipico della Corea (27/4 ore 21.00); Mat Maneri, violista USA, e Lucian Ban, pianista rumeno, che col loro secondo album in duo edito per ECM, “Transylvanian Dance” seguono le tracce del celebre compositore ungherese Béla Bartók rivisitando la musica popolare dei Carpazi che tanto lo ispirò quando, all’inizio del XX secolo, raccolse e trascrisse numerosi brani provenienti dalla Transilvania (11/5 ore 19.00).
Mixité prosegue con Waclaw Zimpel, “camaleonte musicale” (così lo ha definito il New York Times) passato dalla militanza jazz con giganti della statura di Hamid Drake alla musica minimale e all’elettronica con James Holden e Sam Shackleton, a Firenze col progetto Saagara, che lo vede insieme a uno dei più importanti percussionisti indiani: Giridhar Udupa (25/5 ore 19.00 e 21.00); Swetalian, ovvero il pianista svedese Gustaf Rosenberg, il batterista toscano Mattia Galeotti, il trombettista molisano Paolo Petrecca e Hannes Bennich e Ingrid Schyborger – entrambi considerati tra i più promettenti talenti del jazz scandinavo – rispettivamente al sax alto e al contrabbasso, tra folk songs delle foreste del nord e musica popolare italiana (13/4 ore 19.00); AVA Trio, viaggio in musica tra le coste di Italia e Turchia fondato nei Paesi Bassi da Giuseppe Doronzo al sassofono baritono e strumenti a fiato, Esat Ekincioglu al contrabbasso e Pino Basile ai tamburi a cornice e al cupaphon (4/5 ore 19.00); Rimjhim – Il giardino del ritmo, ensemble di percussioni profondamente radicata nel repertorio tradizionale indiano, con influenze dal Nordafrica e dalla musica d’improvvisazione contemporanea, composta da Edward Feldman, Francesco Gherardi e Ciro Montanari (25/5 ore 19.00).
Scritto da: Redazione Novaradio
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