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Elezioni Germania, verso la Grande Coalizione. Ma con molte incognite – ASCOLTA

today24/02/2025

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    Giorgia Bulli, docente Università Firenze, 24 febbraio 2025

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All’indomani delle attese elezioni in Germania, con i risultati definitivi sembrano scongiurati gli scenari di un Bundestag bloccato dagli opposti estremismi: la federazione dei democristiani tedeschi di CDU/CSU di Friedrich Merz si afferma come primo partito con il 28,5%, davanti ai neonazisti della Alternative fur Deutschland di Alice Weidel che con il 20,6% raddoppiano i voti di 5 anni fa; crolla al minimo storico con il 16,5% la SPD del cancelliere uscente Olaf Scholtz, arretrano di 3 punti i Verdi mentre si afferma con un sorprendente 8,9% la sinistra postcomunista Linke guidata da Heidi Reichinnek; sotto al 5% e senza alcun seggio in Parlamento rimangono invece la sinistra “rosso-bruna”, anti-immigrazione e filorussa di Sarah Wagenknecht e la storica formazione dei Liberali.

Nonostante l’annuncio dell’estrema destra si essere pronti ad un’alleanza con i conservatori, Merz ha ribadito ala sua indisponibilità ad un’alleanza di governo con i neonazisti. I numeri, inoltre permettono una maggioranza tra CDU/CSU e SPD senza bisogno di altri partiti. “Una riedizione Grande Coalizione, stavolta a guida conservatrice è l’ipotesi più probabile” spiega a Novaradio Giorgia Bulli, docentte di comunicazione politica all’Università di Firenze: “Il ‘cordone sanitario’ contro AFD terrà” aggiunge, ma avverte che la Grosse Koalition non sarà esente da problemi: per la presenza di una CSU bavarese molto forte e con un posizioni fortemente anti-immigrazione; per la presenza di una AfD che non è più solo un fenomeno della Germania Orientale ma è ormai radicata in quasi tutto il paese.

E per l’Europa cosa potrebbe cambiare? “Dopo le parole del vicepresidente Usa J.D. Vance è intervenuta una profonda riflessione sull’Atlantismo, sul rapporto con gli Stati Uniti e sul ruolo della Germania nell’UE, che Merz ha detto voler essere forte” dice Bulli, ma allo stesso tempo da mesi “la CDU/CSU ha intessuto molti rapporti con gli usa per recuperare il rapporto atlantico” , e per l’Italia di Meloni quindi Merz potrebbe essere il “ponte” per ricucire il rapporto tra Trump e gli altri leadeer europei.

Scritto da: Redazione Novaradio