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SIENA – Continua il presidio dei lavoratori Beko davanti allo stabilimento di cui la multinazionale turca Arçelik ha annunciato la chiusura con licenziamento: nei giorni scorsi una nuova mobilitazione ha portato alcune centinaia di persona a sfilare per le strade di Siena per chiedere una soluzione alla vertenza, ma è dal prossimo tavolo di confronto che si spera possano arrivare notizie positive per i 299 dipendenti. Qualche timida apertura l’azienda l’ha mostrata: “Non si parla più di licenziamenti in tronco ma sempre sempre di chiusua produttiva entro due anni: noi vogliamo invece che nel sito si continui a produrre” spiega David Poggiali, lavoratore Beko e delegati Fiom Cgil.
Negli ultimi giorni si è diffusa la notizia dell’interessamento a rilevare lo stabilimento da parte della Train di Siena, azienda attiva nel settore del tpl, ma Poggialini rimane prudente: “Quel che serve – spiega – è trovare una proposta che dia continuità industriale”. Il timore che intorno alla vicenda si alimentino appetiti speculativi rimane: “La destinazione industriale del sito è vincolata ma solo fino alla fine del 2026” dice ancora Poggialini: l’auspicio è che il Comune di Siena, che già ha manifetato vicinanza alla mobilitazione dei lavoriatori, possa interventire sul fronte urbanistico scongiurando possibili cambi di destinazione anche per i prossimi anni.