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FIRENZE – La riforma delle procedure per il riconoscimento dell’invalidità civile, avviata in via sperimentale a Firenze e in altre 8 province italiane, ha trasformato in una “corsa a ostacoli” per l’accertamento della disabilità. A denunciarlo è sono Cgil, Inca Cgil e Spi Cgil di Firenze, che lamentano il carico burocratico per i medici certificatori, allungamento dei tempi per la compilazione dei certificati saliti da 30 a 90 minuti, maggiori costi e minor accessibilità territoriale, con solo 3 centri Inps in tutta la provincia per le valutazioni di base. L’effetto sta nei numeri delle richieste, che secondo i dati del patronato sono crollati da 1.000 a soli 40 nel giro di un anno.
“Siamo preoccupati, il Governo, l’Inps e le istituzioni locali trovino correttivi e regolino i prezzi” chiedono le organizzazioni. “Abbiamo inviato una richiesta di incontro all’Assessorato al Sociale della Regione Toscana – ha spiegato Giancarla Casini, inca Cgil- con l’obiettivo di creare una cabina di regia dove tutte le parti coinvolte, Comuni e Inps compresi, possano confrontarsi ed intervenire per rimuovere i tanti problemi e ingiustizie sociali che si stanno presentando in questa prima fase dell’applicazione della riforma”.
A segnalare difficoltà con la riforma sono anche la categoria dei medici, incaricati delle certificazioni. “I problemi che si stanno registrando sono di natura squisitamente burocratica. Stiamo applicando una riforma non concertata e calata dall’alto” spiega a Novaradio Massimo Martelloni. Tra queste ,alcune contraddizioni tra le direttive del Ministero e di Inps, ma non solo: tutto il peso burocratico è scaricato sui medici, che si ritrovano a sbrigare anche la parte amministrativa. E questo va a scapito del tempo dedicato ai pazienti”.