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“I Musei Italiani per la Demenza”, due giorni di incontro per mettere in rete le realtà che offrono programmi specifici – ASCOLTA

today03/02/2025

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    Cristina Bucci, coordinamento Sistema Musei Toscani per l’Alzheimer

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FIRENZE – Quale contributo possono dare i musei per costruire una risposta della comunità al problema della demenza? Come costruire una rete nazionale che favorisca la collaborazione con il settore sociosanitario? A queste e ad altre importanti domande proverà a rispondere il Simposio Nazionale “I Musei Italiani per la Demenza”, martedì 4 e mercoledì 5 febbraio al Museo degli Innocenti di Firenze.
Organizzato dal Sistema Musei Toscani per l’Alzheimer il simposio nasce grazie ad un lavoro di mappatura dei programmi che musei, spazi espositivi e organizzazioni culturali italiane dedicano alle persone con demenza e a chi se ne prende cura  tramite una call a cui hanno risposto ben 80 progetti, 47 toscani e 33 in altre regioni, tra cui Lombardia, Piemonte, Trentino, Emilia Romagna, Veneto, Campania, Lazio, Molise e Sicilia.

Si stima che in Italia affrontino la sfida della demenza circa 1,2 milioni di persone. Poiché l’Italia è uno dei Paesi con la popolazione più anziana, secondo le proiezioni entro il 2050 il numero di persone con demenza è destinato a raddoppiare. Circa 3 milioni di persone si stima siano coinvolte nell’assistenza. Ogni famiglia che assiste una persona con demenza spende in media tra 7.000 e 10.000 euro all’anno. La maggior parte dei caregiver sono familiari, più di due su tre sono donne (in genere figlie o coniugi), con un carico di lavoro che spesso supera le 20 ore settimanali (Rapporto ISTAT 2021– Statistiche sulla salute e invecchiamento in Italia Ministero della Salute – Piano nazionale demenze e report sulle malattie neurodegenerative).

I musei toscani sono costituiti da anni in un sistema formalizzato, il Sistema Musei Toscani per l’Alzheimer, per coordinare e intensificare la loro azione. Tutti i programmi, infatti, pur nella loro varietà e differenze, si considerano parte di un progetto complessivo, fondato su un’idea condivisa di museo come istituzione culturale inclusiva; e su un’idea di demenza, piuttosto che come una malattia, come una condizione, che coinvolge non solo la persona con demenza, ma anche chi la accompagna e sostiene in questa sfida.
Anche grazie a questa forte sinergia, e a una collaborazione da sempre feconda con il Sistema Socio-Sanitario, il Sistema MTA ha raggiunto un importante obiettivo: la Regione Toscana riconosce le proposte museali fra “le prestazioni previste per la cura e il sostegno per le persone con demenza e dei loro caregiver” – un esempio di prescrizione sociale che speriamo sia presto seguito anche da altre Regioni.

Scritto da: Redazione Novaradio


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