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FIRENZE – “L’attuale procedura di licenziamento avviata da Qf diventerebbe definitiva dal 26 marzo in poi: questi sono anche i tempi con cui è necessario definire la reindustrializzazione e garantire continuità occupazionale”. E’ quanto chiedono in modo unitario Stefano Angelini, segretario generale della Fiom-Cgil Firenze-Prato-Pistoia, e la Rsu Fiom Qf-ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze), dopo l’assemblea sindacale in cui ieri si è discusso della nuova procedura di licenziamento collettivo nell’ambito del piano di concordato liquidatorio.
“Intanto Qf paghi tutte le spettanze arretrate e più di un anno di stipendi arretrati, lo deve fare con urgenza perché ogni ulteriore temporeggiamento è inaccettabile”, attacca la Rsu, secondo cui bisogna procedere con “la reindustrializzazione, a partire dall’unico soggetto, la cooperativa dei lavoratori, che ad oggi ha presentato un piano”, attraverso “l’utilizzo di tutti gli strumenti normativi e legislativi (ammortizzatori sociali, legge regionale sui consorzi, formazione, ecc.) a disposizione per il rilancio del sito e dell’attività produttiva”.
La decisione del tribunale di Firenze non cambia nulla secondo il collettivo di fabbrica: si tratta, spiega Dario Salvetti, portavoce del collettivo di fabbrica, di un atto che attesta la regolarità di una procedura, ma la QF rimane un’azienda per la quale è stata fatta richiesta di fallimento: “Pensi piuttosto a pagare gli stipendi arretrati che da 12 mesi aspettano gli operai”. I quali dal 26 marzo prossimo però saranno a tutti gli effetti licenziabili. Per questo il Collettivo di fabbrica chiede alla politica regionale di accelerare sul processo che potrebbe dare risposte alla reindustrializzazione: “Costituisca il Consorzio, approvi il regolamento e il piano industriale, a partire dall’esperienza della cooperativa dei lavoratori e del piano industriale che ha raccolto oltre un 1 milione di euro di potenziale investimento”.