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TOSCANA – La stretta sugli airbnb nelle grandi città turistiche contenuta nel nuovo Codice del Turismo che la Toscana è in procinto di approvare, dà mostra di aver colto nel segno. Esulta al sindaca di Firenze Sara Funaro ma anche Cgil, Federconsumatori e Sunia, mentre il centrodestra parla di “legge liberticida” e le associazioni di proprietari e gestore di airbnb annunciano ricorsi.
“Le modifiche al Testo unico sul turismo sono una risposta importante e vanno nella direzione che avevamo auspicato da tempo, cioè quella di fornire maggiori poteri ai comuni per governare questo fenomeno” ha dichiarato Funaro, che oggi in un’intervista al Corriere Fiorentino aggiunge: “Stiamo già lavorando al regolamento e spero di portarlo in giunta a gennaio, per poi andare al voto in Consiglio comunale”. E aggiunge: “Possiamo mettere limiti numerici agli appartamenti in affitto breve anche in aree omogenee fuori dall’area Unesco. Fissare limiti in funzione dell’impatto economico degli affitti brevi in una zona. Fissare il numero di ospiti in relazione alla superfice dell’appartamento. Fissare un limite al numero di notti, cosa che faremo usando il buon senso. E arriva la licenza, che dura 5 anni, per gli affitti brevi, che permetterà anche i controlli e la sua revoca”.
Le novità maggiori stanno nella possibilità dei Comuni come quello d Firenze di porre limiti agli airbnb con divieti per zone omogenee, imporre tetti temporali (giorni all’anno, anche non consecutivi), limitazioni al numero di ospiti in base alla superficie dell’appartamento. Inoltre è previsto che le strutture ad affitto turistico vengano registrate e siano soggette ad apposita autorizzazione quinquennnale, con la possibilità dei Comuni di porre un limite massimo alle attività per singolo soggetto.
“Finalmente si va nella direzione giusta” esulta il segretario del Sunia Firenze e Toscana, Fabio Seggiani. Altro punto nodale, spiega Seggiani, il legame tra affitti turistici al concetto di imprenditorialità, cui è legata l’autorizzazione quinquennale: “E’ esattamente quello che chiedevamo da anni alla regione”. Rimane comunque un primo passo, innanzitutto legato all’appliczione della legge, limitata alle sole grandi città: “Anche città piccole ma a forte vocazione turistica come San Gimignano o Pienza, sono soggetti agli stessi effetti negativi dell’overtourism che abbiamo riscontrato in città come Firenze”