TOSCANA – La decisione pochi giorni fa del Ministero dell’Economia di accordare il risarcimento da 800.000 agli eredi di una delle 244 vittime della strage nazista di Civitella in Val di Chiana del 29 giugno 1944 apre nuove prospettive sono effettive applicazione del Decreto del 2022 approvato dal governo Draghi che istituiva un fondo speciale da 70 milioni di euro proprio per il risarcimento delle vittime dei crimini di guerra e contro l’umanità durante l’occupazione nazifascista.
Negli ultimi mesi infatti anche in Toscana diverse sono state le sentenze di primo grado che hanno riconosciuto la sussistenza di crimini contro l’umanità e il diritto al risarcimento, ma hanno incontrato l’opposizione dell’ Avvocatura dello Stato che ha fatto ricorso in appello, e alla ritrosia del MEF a riconoscere le somme.
Per le tanti parti civili – un dato preciso non c’è ma le cause in corso sono già molte decine – ora c’è una nuova speranza. Tra questi anche gli eredi di una delle 44 vittime della strage di Crespino Sulmone avvenuta tra il 17 e il 18 luglio 1944 nel Comune di Marradi. “L’opposizione dell’avvocatura dello stato alla sentenza di primo grado risponde a ragioni diplomatiche di equilibrio tra il Governo italiano e quello tedesco” segnala l’avvocato Diego Cremona, che ha patrocinato la causa. Che sull’ultima decisone del MEF aggiunge: “Salutiamo con favore questo primo risarcimento, ma era comunque è un atto dovuto che arriva in ritardo di anni, dato che la legge impone che si provveda non oltre 6 mesi dalla domanda di accesso al fondo. E’ impensabile che ci sia un magistrato che riconosce una somma a carico di un Ministero e un altro potere dello stato che possa non riconoscere la somma. E se il fondo dovesse esaurirsi, non c’è colore politico di governo che possa giustificare il mancato rifinanziamento del fondo”.