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FIRENZE – Stretta del Ministero dell’Interno sulle keybox: dopo le polemiche che hanno coinvolto le “cassettine per la chiavi” divenute simbolo stesso dell’overtourism durante il G7 del Turismo, l’annuncio del Comune di Firenze di vietarle dal 2025 in area Unesco, e l’ammissione da parte dei ministri Santanché e Piantedosi, ieri è arrivata la circolare del Viminale. Nel testo si chiarisce che l’uso delle keybox per il “self check in” è incompatibile con le norme di sicurezza antiterrorismo, e che dunque la consegna delle chiavi non può avvenire se non dopo l’identificazione “de visu” della corrispondenza tra persone alloggiate e documenti forniti, comunicandola alla questura territorialmente competente entro 24 ore.
La circolare risale al 18 ottobre ma arriva ieri al termine di un percorso innnescato il 9 novembre scorso, on il flash mob dell’associazione Salviamo Firenze che ha ricoperto di cerotti rossi le keybox accendendo i riflettori sulla questione: “Abbiamo avuto solo il merito di mettere in luce un fenomeno in essere e dell’incongruenza con una legge che già c’era” spiega Masimo Torelli, che aggiunge: “Vedremo se le keybox spariranno, quello che chiediamo sono ora controlli efficaci, e politica davvero conseguente. In r città si contano almeno 15 mila appartamenti adibiti ad airbnb che arrivano a fruttare 3/4.000 euro al mese, di cui circa solo 2.000 con le keybox. Vanno ridotti di almeno della metà. Come? Con i controlli, in primis a chi affitta scantinati e garage, e poi separando chi affitta 4/5/6 appartamenti e controlla tutto magari stando in un’latra città, e chi affitta davvero la ‘casa della nonna’, che sono davvero pochi”.