Novaradio Città Futura
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Per anni gli IPM – Istituti penali minorili, hanno rappresentato, tra molte virgolette, una “isola felice” nel desolante panorama del sistema carcerario italiano: numeri limitati, strutture “a misura” di detenuto, attenzione ai percorsi di educazione e reinserimento. Oggi non è più così, e la ragione sta nel crescente sovraffollamento delle carceri: a maggio 2023 i detenuti minori in Italia erano 395, oggi sono 565: un aumento del +43% in soli 18 mesi, che ha porttato 15 dei 17 IPM italiani a superare i limiti di capienza. A Firenze, l’IPM Meucci, con 17 posti a disposizione ha registrato nell’ultimo anno una media di 20 reclusi con punte fino a 27 (tasso di sovraffolamento del 160%): una situazione mai vista prima.
Il “turning point” spiegano gli esperti arriva nel settembre 2023, con l’approvazione del c.d. “Decreto Caivano”, varato dal governo dopo alcuni gravi fatti di cronaca che hanno avuto per protagonisti minori. Una situazione che è destinata a peggiorare con il “decreto sicurezza” (DL 1660). In generale, con l’approvazione del decreto Caivano, si è assistito ad un ribaltamento dei principi e delle logiche della giustizia minorile: non più attenzione alla persona e al suo percorso di educazione e reinserimento, ma detenzione come soluzione al problema minorile. Una soluzione destinata però solo a creare nuova criminalità.
In questa puntata le interviste a Sofia Ciuffoletti, presidentessa associazione L’Altrodiritto; Alessio Scandurra, responsabile Osservatorio carcere dell’Associazione Antigone; Vincenzo Scalia, docente di Sociologia della devianza all’Università di Firenze; Marco Solimano, responsabile ARCi per le persone private della libertà.