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Vincenzo Scalia 28112024
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FIRENZE – Lo stato di salute del sistema penitenziario minorile, il crescente sovraffollamento degli Istituti minorili e i rischio di decadimento della funzione rieducativa e di reinserimento sociale del minore. Questi i temi al centro di “Futuro prossimo: nessun ragazzo in carcere”, titolo della seconda edizione di ‘Liberare il carcere’ organizzato da ARCI nazionale in collaborazione con Arci Firenze e Novaradio. Una giornata di riflessioni e interventi, durante la quale sono intervenuti Vincenzo Scalia, docente di Sociologia della devianza all’Università di Firenze, Alessio Scandurra, responsabile dell’Osservatorio nazionale sulle condizioni dei detenuti dell’Associazione Antigone, Katia Poneti, dell’Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti della Regione Toscana e Sara Corradini, referente settore carcere di Cat Coop. Sociale di Firenze e componente CNCA Area Penale Minorile.
Le conclusioni sono state affidate a Carlo Testini, coordinatore nazionale Arci Lotta alle Disuguaglianze, Libertà e Diritti Sociali. A coordinare i lavori Marco Solimano, referente nazionale Arci persone private della libertà. Nel corso della giornata si sono aggiunte tante testimonianze provenienti da vari territori, da Firenze ad Avellino, da Roma alla Sicilia.
Particolare attenzione è stato dedicato agli effetti disastrosi del “decreto Caivano”: dalla sua approvazione nel settembre 2023, i numeri dei minori detenuti in pochi mesi sono saliti da 426 fino a raggiungere gli 635 di metà novembre 2024: “Su 17 Istituti penali per minorenni, ben 15 sono sovraffollati, in alcuni casi anche del 150%” ha spiegato stamani a a Novaradio Marco Solimano, che ha aggiunto: “Con il decreto sicurezza n.1660 le cose sono destinate a peggiorare”.