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FIRENZE – Lo sciopero generale proclamato per il 29 novembre prossimo da Cgil e Uil interesserà anche il settore dei trasporti (ad esclusione dei treni) e sarà per l’intera giornata. Lo ha ribadito il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, oggi a margine di un incontro a Firenze, respingendo la richiesta della Commissione di garanzia sugli scioperi nei trasporti di ridurre a 4 ore lo sciopero generale: “Non comprendiamo questa posizione della commissione – ha detto Landini – se non per rispondere ai diktat di Salvini che un giorno sì e un giorno no vuol mettere in discussione il diritto di sciopero“.
E al ministro Salvini che nelle ore sorse ha adombrato la precettazione, il leader sindacale replica parlando di “una forzatura”: “Ricorreremmo contro questa cosa”. Non solo. Secondo Landini dietro alla richiesta di limitazione dello sciopero “c’è un’idea di messa in discussione del diritto di sciopero: invece noi intendiamo proclamarlo. Va anche ricordato che, per tutelare la mobilità e i diritti dei cittadini, non devono bloccare gli scioperi: devono rinnovare i contratti, devono fare gli investimenti sul sistema dei servizi, sugli autobus, devono fare quelle cose che generalmente il ministro dei Trasporti non fa”.
Riguardo le motivazioni dello sciopero, Landini è tornato enumerare la richiesta di aumento dei salari, il rinnovo dei contratti, la contrarietà riforma fiscale che premia gli evasori e tassa lavoratori e pensionati, per chiedere maggiori investimenti su scuola, sanità e trasporti, contro i tagli al sostegno del settore dell’automotive, per chiedere l’abrogazione delle norme che aumentano la precarietà del lavoro e per il ritiro del decreto sicurezza che mette in discussione i diritti fondamentali delle persone, e financo quello di sciopero”. E sulle critiche arrivate dalla Cisl dal suo segretario generale Sbarra -secondo cui “usare la mobilitazione generale in modo compulsivo, oltre ad allontanare le persone dal sindacato, porta a toni sempre più alti e a un clima sempre più irrespirabile nei luoghi di lavoro e nelle comunità” – Landini ha solo commentato: “Non rispondo io, risponderanno le lavoratrici e i lavoratori il 29 novembre”.