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FIRENZE – Si è inaugurato ieri il nuovo anno accademico alla Scuola di musica di Fiesole, un anno particolare perché inizia durante il 50mo compleanno dell’istituzione ed anche perché segna il raggiungimento, pochi giorni fa, della definitiva autorizzazione ministeriale all’avvio di 15 nuovi percorsi di biennio superiore che, aggiungendosi ai cinque già attivi, ampliano l’offerta formativa fiesolana. La possibilità di proseguire il percorso accademico fino al conseguimento del diploma Afam di II livello, equivalente ad una laurea magistrale, si spiega in una nota, si configura per la Scuola come il naturale completamento del progetto formativo originale e lungimirante del fondatore Piero Farulli.
Insieme ai bienni ci sono in questo 50° anno di vita della Scuola altri traguardi importanti, ovvero la vittoria del bando europeo I.M.P.A.C.T. (International Music and Performing Arts Contaminations and Trainings), un progetto biennale di cui la Scuola è capofila, condiviso con istituzioni quali l’Università della Calabria, il Conservatorio di Matera, l’Istituto Superiore di Studi Musicali della Valle d’Aosta, l’Accademia di Belle Arti di Catania e Neojiba, il Sistema delle Orchestre Infantili e Giovanili dello stato di Bahia in Brasile. Il progetto sperimenta un’offerta formativa dall’approccio multidisciplinare che riunisce musica, teatro, danza e opera, determinando un ampliamento dello spettro di competenze e una maggiore autoconsapevolezza, essenziali per i musicisti di oggi (e ancor più di domani).
All’avvio anche il progetto europeo biennale C.O.M.M.O.N. (acronimo di Creation Of a Master Musical Of Nature), di cui è capofila Ylä-Savon Musiikkiopisto di Iisalmi (Finlandia) e al quale la Scuola partecipa insieme all’Academie Muziek Woord Dans di Bornem (Belgio), a Lielvarde District Music and Art School (Lettonia) e alla Fundación Pública de Estudios Universitarios Francisco Maldonado di Osuna (Spagna). L’iniziativa coinvolge gli studenti del percorso preaccademico nella realizzazione di un musical e va nella stessa direzione interdisciplinare che la Scuola ha intrapreso da qualche mese con l’Opera che non c’è, un laboratorio di teatro musicale che stimola la creatività di allievi giovanissimi e impegna anche studenti del triennio.