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MONTEMURLO (PRATO) – A poco più di un anno dalla tremenda alluvione del 2 novembre 2023, giovedì scorso nella pianura del territorio comunale di Montemurlo, da Figline a Oste, piogge forti ma non eccezionali (80 mm) hanno mandato di nuovo in crisi la capacità del reticolo idrico minore, con i torrenti che sono tornati a tracimare, l’acqua a fuoriscire dalla rete fognaria, e le case ad allagarsi.
Il torrente Bardena è uscito dagli argini a Figline di Prato e lo stesso ha rischiato di fare il torrente Bagnolo nell’omonima frazione, dove l’acqua è però comunque uscita dai tombini per finire ai piani terra e nei garage. Stessa cosa successa anche ad Oste, dove l’acqua è tracimata dalle fogne e da fossi come il Meldancione.
Una situazione che ha gettato nuovamente nello sconforto e nella rabbia cittadini residenti di numerose frazioni che denunciano come i promessi lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza del territorio non siano stati realizzati e lanciano un nuovo appello alla Regione. Tra i più arrabbiati i cittadini riuniti nel comitato di Bagnolo: “Il Comune a breve provvederà all’abbattimento di uno dei ponticini che hanno ostruito il passaggio delle acque – spiega Sabrina Tabani del comitato – ma spetta alla Regione sgomberare dai detriti accumulatisi nei mesi i letti dei corsi d’acqua”. E e aggiunge: “A più di un anno dall’alluvione qui di ristori e risarcimenti non si è visto nulla ad eccetto dei 3.000 euro della prima tranche di aiuti della Regione”.