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FIRENZE – Agricoltura sostenibile e agroecologia, pratiche di comunità circolari, specie vegetali a rischio, tutela degli itinerari della transumanza (se ne parla in un talk, ma anche in una mostra fotografica), riduzione dell’impatto ambientale delle imprese, ma anche incontri sui grani antichi e sui fermentati, show cooking e degustazioni, laboratori per i più piccoli su agrobiodiversità e macinazione. Sono solo alcuni dei temi e degli appunatmenti de “I Custodi del Cibo”, la due giorni ad ingresso libero dedicata all’agrobiodiversità toscana in programma il 23 e 24 novembre a mercato del Carmine a Lucca.
Per la prima volta le comunità del cibo della Garfagnana, della Maremma, di Montespertoli e delle Colline del Chianti, del Monte Amiata, oltre che due realtà ancora troppo poco conosciute dal grande pubblico, come la Banca Regionale del Germoplasma della Garfagnana e i Coltivatori Custodi della Toscana, si riuniscono per trattare temi come la biodiversità agricola e alimentare, la custodia del territorio e dei saperi tradizionali relativi alle colture agrarie, le tradizioni culturali legate al cibo attraverso di incontri e laboratori per bambini e adulti, mostra mercato, dibattiti, e presidi informativi sulle comunità del cibo.
Come ci insegnano queste realtà, difatti, c’è un urgente bisogno di diffondere maggiore consapevolezza riguardo ai temi agricoli e alimentari, per ripensare interamente le nostre abitudini di acquisto: perché un prodotto rappresenta sempre un’intera filiera produttiva e un insieme di pratiche colturali, produttive e distributive, che con l’acquisto scegliamo o meno di supportare.
La biodiversità agricola è ormai a rischio: la selezione delle varietà che generano più profitto va a discapito di una miriade di varietà, più piccole o meno produttive, abbandonate perché non conformi agli standard di mercato. Interi habitat naturali sono stati convertiti in monocolture, causando erosione genetica e drastico impoverimento della vita vegetale e animale. È da questa urgenza che sono nate queste Comunità, con l’obiettivo di restituire a ciascun individuo la sovranità alimentare, ovvero il diritto di decidere il proprio sistema alimentare e produttivo, accedendo a cibi sani, nutrienti, culturalmente adeguati con principi di sostenibilità sociale ed ambientale. Le Comunità, con il sostegno economico di Terre Regionali Toscane, intendono così concretizzare una delle linee prioritarie indicate dalla Giunta Regionale Toscana: tutelare e valorizzare le razze e le varietà locali a rischio di estinzione.