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FIRENZE – “Ripensando al G8 di Genova del 2001 e al Social Forum di Firenze del 2002 ci sarebbe solo da ridere leggendo di un contro G7 promosso dall’ex sindaco, ora europarlamentare, Dario Nardella. Ma forse già questo è sufficiente, è una azione ridicola di chi si vuole eternamente riciclare. Meno divertente è ricordare l’azione operata da sindaco: la messa in vendita di ogni proprietà pubblica ai fondi di investimento internazionali, perché qui realizzassero interventi per la loro clientela di lusso. Complice l’insieme di norme urbanistiche da lui promosse per agevolarli in ogni intervento”. Così Massimo Torelli del comitato “Salviamo Firenze”, che in mattinata ha organizzato un presidio di protesta davanti a Palazzo Borghese a Firenze dove si svolgeva il convegno “Verso il G7 del turismo – Turismo sostenibile, affitti brevi, diritto all’abitare: una sfida europea”, organizzato da Nardella.
“La bolla immobiliare che devasta la città è in gran parte legata alla sue azioni e alle norme da sindaco di Matteo Renzi – aggiunge Torelli in una nota -. A breve Dario Nardella non sarà ricordato solo per questo, sarà ricordato per avere impedito, mostrando la sua fedeltà ai grandi fondi di investimento che stanno comprando Firenze, lo svolgimento nel 2023 del referendum Salviamo Firenze che voleva rompere questo cordone ombelicale tra l’Amministrazione e la speculazione. Per sempre sarà ricordato come il sindaco del brutto, con lo Student-hotel di viale Belfiore e il residence extra lusso dell’ex Teatro comunale”. Francesca Conti, del comitato Salviamo Firenze X viverci, ricorda alcune proprietà pubbliche fiorentine passate a fondi di investimento: “L’ex teatro comunale, l’ex caserma Vittorio Veneto in costa San Giorgio, palazzo Vivarelli Colonna, ex assessorato alla cultura del Comune di Firenze in via Ghibellina”. E ancora, “l’ex ospedale miliare San Gallo, le ex poste nuove di via Pietrapiana, il Palazzo ‘Del sonno” in viale Spartaco Lavagnini, l’ex Manifattura tabacchi, le ex officine grandi riparazioni, la sede ex Enel in via Salvagnoli, l’ex ospedale militare di Monte Oliveto, l’ex caserma Cavalli in piazza del Cestello, l’ex caserma Redi, l’Istituto Demidoff e l’Istituto Sant’Agnese”.