FIRENZE – Oltre un mese fa gli operai ex GKN lanciarono un ultimo appello alla politica: “Il tempo non è infinito, servono risposte sul pagamento degli stipendi che QF non corrisponde da gennaio, sul supporto al progetto di reindustrializzazione, sull’approvazione della legge regionale sui consorzi pubblici” dissero, individuando nel 15 novembre un termine ultimo entro cui ottenere una risposta. Che finora non è arrivata.
E così il Collettivo di Fabbrica chiama ad un’ulteriore (ultima?) mobilitazione, dal titolo “Sarà festa o sarà rabbia”, con appuntamento già fissato per domenica prossima, 7 novembre, in piazza Poggi a Firenze, sotto la Torre di San Niccolò, a partire dalle 10,30.
Una lunga giornata di incontro e confronto per fare il punto sulla situazione e sul prossimo futuro, in cui si ritroverà la comunità solidale che in questi oltre 3 anni si è coagulata intorno alla battaglia degli operai GKN. Tantissime le adesioni già arrivate da personalità del mondo della cultura della musica e dello spettacolo – da Elio Germano a Cristian Raimo, da Wu Ming a Alberto Prunetti, da Kepler-452 a Emergency, da ZULU dei 99 Posse a Gianluca Spirito del Modena City Ramblers.
Ma sarà soprattutto un momento di assemblea aperta per decidere come proseguire la lotta e cosa fare soprattutto nell’imponente sforzo economico che ha portato a raccogliere un milione e trecentomila euro di disponibilità da parte di potenziali “azionisti” dal basso della proto-cooperativa GFF costituita dagli operai. “Decideremo se morire o trasformarci” annuncia il Collettivo di fabbrica: “Se ci sotterreranno, diventeremo semi” promette. Tra le ipotesi, come ha spiegato il portavoce del Collettivo, Dario Salvetti, quello di convertire la mobilitzione, anche economica, pro GKN, in una sorta di cassa mutualistica a sostegno delle vertenze e delle lotte in corso.