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TOSCANA – “La legge finanziaria non dà risposte ai lavoratori e ai pensionati: non c’è una rivalutazione del potere di acquisto, gli stipendi di gennaio del 2025 saranno identici a quelli dei mesi precedenti, il taglio del cuneo è una conferma di quanto già deciso da Draghi. La rivalutazione delle pensioni è ridicola e non ci sono finanziamenti per fare un salto di qualità nella sanità pubblica, nelle politiche industriali: una legge di bilancio che mantiene le disuguaglianze all’interno di questa società”. Così Paolo Fantappié, segretario generale UIL Toscana, stamani ai microfoni di Novaradio spiega i motivi della mobilitazione del suo sindacato, al fianco della Cgil, nello sciopero generale nazionale proclamato per il 29 novembre prossimo contro la manovra 2024 e la politica economica del governo.
Per preparare la giornata di mobilitazione, che vedrà in Toscana lo svolgimento di una grande manifestazione in Toscana probabilmente a Firenze, la Uil ha riunito ieri al consiglio regionale della Uil Toscana, allargato ai delegati. All’incontro ha parteciapto anche Santo Biondo, segretario confederale Uil: “E’ uno sciopero non soltanto rivolto nei confronti di una manovra che riteniamo sbagliata – ha affermato – ma è anche nei confronti di un metodo di un governo che sta cercando di estromettere il mondo del lavoro dal confronto”. “Chiediamo quale sia il Paese – ha proseguito – che questo governo vuole costruire nei prossimi anni. Chiediamo interventi che vanno soprattutto ad affermare una riforma fiscale che affermi un principio molto chiaro: chi ha di più, in questa fase in modo particolare, deve dare a chi ha di meno, e quindi bisogna ragionare non soltanto sugli extraprofitti, ma su una tassazione sulle rendite finanziarie che oggi sono tassate meno del lavoro, e soprattutto anche sui grandi patrimoni milionari”.