FIRENZE – Dalla cima delle Apuane alle porte del Consiglio Regionale: nel giorno in cui è atteso il voto finale dell’assemblea lesgislativa toscana sul piano del paesaggio, i cavatori e lavoratori del marmo hanno annunciato la loro presenza in massa in via Cavour, a partire dalle 10, per protestare contro un provvedimento che giudicano “inaccettabile” e a loro giudizio rischia di mettere in ginocchio un intero settore.
Il Coordinamento delle imprese lapidee apuo-versiliesi, che ha promosso la protesta, “contesta il metodo scelto dalla Regione Toscana, metodo che ha portato al testo finale del Piano di indirizzo Territoriale”. Il testo finale, risultato del delicato lavoro di mediazione tra la giunta Rossi e i tacninci del Mibact, a poche ore dal voto non era ancora stato posto a sconoscenza di numerosi consiglieri: “Inammissibile – denuncia il Coordinamento – a poche ore da un voto che segnerà in maniera indelebile il futuro di uno dei settori trainanti dell’economia della Regione Toscana, uno dei pochi che non arretra, anzi cresce in una congiuntura estremamente difficile”.
I lavoratori chiedono ai Consiglieri di non votare un testo che non conoscono, testo che è il frutto di compromessi al ribasso, concessioni dell’ultimo minuto del Governatore Rossi all’ideologia dell’Assessore Marson e del suo gruppo di intellettuali. Il testo che riconosciamo e chiediamo di votare è solo quello uscito dalla VI Commissione. I paesaggi di cava, i blocchi di marmo, i cavatori, sono tutti parte integrante della Toscana che abitiamo e che amiamo, e che non lasceremo morire per mera ideologia.