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FIRENZE – Ad un anno dall’alluvione del 2 novembre 2023 che devasto Campi Bisenzio, e tante altre zone della Toscana, sono state ripristinate quasi del tutto le somme urgenze grazie all’intervento dei comuni, ma mancano gli interventi strutturali che servirebbero a scongiurare il ripetersi di danni simili nelle stesse condizioni metereologiche. Per questo stamattina a Campi Bisenzio i rappresentanti istituzionali di alcuni dei Comuni colpiti dagli eventi alluvionali dell’anno scorso – Campi, Prato, Cantagallo, Vaiano e Montemurlo – si sono runiti per fare il punto della situazione, ribadendo con forza la necessità di interventi concreti e tempestivi. La richiesta è rivolta al Governo per lo stanziamento di fondi per interventi strutturali che rafforzino le opere di difesa idraulica e garantiscano una manutenzione efficace delle infrastrutture esistenti. I sindaci chiedono inoltre una reale pianificazione nazionale per la gestione di eventi atmosferici calamitosi che non sono più da considerarsi di natura straordinaria.
“Ora basta”, ha dichiarato Andrea Tagliaferri, sindaco di Campi Bisenzio. “Un anno fa abbiamo vissuto momenti drammatici, e oggi, più che mai, siamo uniti nel chiedere un intervento deciso e concreto da parte del Governo. I Comuni possono fare la loro parte, ma serve un supporto governativo per azioni strutturali e a lungo termine. Il Governo è consapevole che sono necessari almeno 160 milioni di euro per interventi sulla sicurezza idraulica”, ha aggiunto il primo cittadino. Ho personalmente inviato una nota al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ma ancora oggi non abbiamo ricevuto risposte e non sappiamo se e quanto arriverà. La tutela dei nostri territori non può più aspettare; è urgente destinare risorse adeguate ai Comuni colpiti.”
“A Prato servirebbero 140 milioni di euro per la messa in sicurezza del territorio”, ha dichiarato Lorenzo Tinagli, Presidente del Consiglio di Prato. “ I Comuni sono stati lasciati soli nella gestione post alluvione e questo fa male soprattutto istituzionalmente e non solo politicamente. La popolazione spaventata ha bisogno di risposte concrete perchè ad oggi continuiamo a vivere le allerte con ansia e con la speranza che non riaccada niente, ma non può essere la speranza a guidare le politiche”.
“Stiamo completando le opere di somma urgenza”, ha dichiarato il sindaco di Cantagallo Guglielmo Buongiorno, “ma sarebbe opportuna una modifica del quadro normativo nazionale che è fermo a testi normativi di inizio ‘900.”
“È importante essere qui oggi insieme, affinché esca una voce unica dai territori colpiti dall’evento alluvionale – ha dichiarato l’ Assessora Chiara Martini del comune di Vaiano – Il cambiamento climatico è un tema ormai globale e gli Stati devono affrontarlo insieme a quello della difesa del suolo. Nella situazione in cui ci troviamo oggi, se si dovesse ripresentare un evento simile a quello dello scorso novembre saremmo punto e a capo.”
“Oggi siamo cinque rappresentanti delle amministrazioni ma diamo la voce a più di 300.000 persone – ha dichiarato Alberto Vignoli, Vice Sindaco del Comune di Montemurlo – Ci chiediamo perché ancora non sia stata avviata dallo Stato la fase di ricostruzione. E’ necessario ripensare a livello nazionale la pianificazione territoriale e si devono individuare risorse specifiche nel bilancio dello Stato. Non è più il tempo di attendere ma è il tempo di agire.”