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TOSCANA – Firenze si appresta ad ospitare il G7 del turismo ma i temi caldi della sostenibilità nella gestione dei flussi rischiano di rimanere fuori dalla porta: la continua crescita degli alloggi destinati al turismo mordi e fuggi, l’aumento incontrollato del costo degli affitti, lo svuotamento delle città, non solo dei centri storici. A lanciare l’allarme sono la CGIL, Federconsumatori, sUNIA e l’associazione Progetto Firenze, che denunciano l’assenza di politiche del governo a sostegno dell’abitare – dal taglio al contributo per gli affitti ai fondi per l’edilizia popolare – ma anche l’immobilismo nell’arginare gli effetti negativi del turismo incontrollato.
“Quello delle overtourism non è più soltanto un problema di aumento degli affitti, ma sempre più una questione di perdita del tessuto economico e sociale, con l’espulsione dalle città di residenti e lavoratori” dice Jessica Beneforti, segreteria CGIL Firenze.
A delinare il quadro drammatico in cui si inseriscono le denunce delle quattro organizzazioni una ricerca regionale condotta dall’associazione Progetto Firenze che mette in fila una serie di elementi: la crescita continua degli affitti brevi – nel 2024 oltre 70 mila in Toscana (+ 4% annuo) di cui solo 1/3 a Firenze, e la ricaduta negativa sui costi della casa per chi non affitta: la stragrande maggioranza degli alloggi per turisti infatti sono all’interno di condomini (a Firenze addirittura l’80%), con un aumenti dei costi condominiali del 30% in media. La sola presenza di un 1% in più di aibnb può portare inoltre all’aumento dei prezzi degli immobili dal 2 al 4%, ha spiegato Grazia Galli dell’associazione Progetto Città.
Nel mirino di sindacati e associazioni c’è soprattutto la mancata predisposizione da parte del governo di misure che possano essere efficaci. “Serve normale mettere regole soprattutto per quanto riguarda l’imposizione fiscale dei redditi da turismo” attacca Fabio Seggiani, segretario SUNIA che non manca di segnalare un problema fin troppo sottaciuto: la diffusa illegalità e il rischio di sfruttamento del lavoro dell’economia che ruota attorno agli affitti brevi.
Poco anche quello che è stato fatto da parte di amministrazione comunali e regionali, segnala la Federconsumatori Toscana. “Torniamo a chiedere alla Regione – dice Laura Grandi, segretaria Federconsumatori – che ci dia risposte alla nostra richiesta di introdurre una revisione della legge Marson che distingua tra categoria ‘residenziale’ da “affitti turistico” previa autorizzazione, in modo da dare potere reale ai Comuni di governare il fenomeno”.