*
SEANO – E’ arrivata a contare fino a 3.000 persone la manifestazione-corteo antimafia che si è svolta ieri per le strade di Seano dopo l’aggressione a sprangate, subita nella notte di giovedì, da un picchetto di operai pakistani in sciopero davanti all’azienda di confezioni cinese Lin Weindong per rivendicare il diritto all’orario giornaliero di 40 ore settimanali. Al corteo indetto dal sindacato autonomo Sudd Cobas, avevano dato la loro adesione associazioni e partiti come Arci, Anpi, Pd Toscana, M5s e Cgil Toscana (non Cgil e Cisl Prato), hanno partecipato tanti lavoratori del movimento “8×5 Strike”, che combatte contro lo sfruttamento indiscriminato, fatto di orari da 12 ore su sette giorni, contratti inesistenti, e paghe da fame. Il corteo, inizialmente composto da circa mille persone, si è ingrossato progressivamente anche grazie all’afflusso di alcuni lavoratori stranieri usciti dalle fabbriche in cui stavano lavorando, come di consueto, anche di domenica.
“Qualcosa si è rotto nel soffitto di cristallo” fatto di omertà e sottovalutazione, rivendica oggi Sarah Caudiero, Sudd Cobas a Novaradio, “non siamo più gli appestati” che possono esser picchiati senza che nessuno dica nulla: “Quel che conta ora – aggiunge – è che la politica apra una seria riflessione” su un mondo che non è fatto solo di sfruttamento lavorativo e intimidazione da parte degli imprenditori (notizia di ieri è che il titolare della ditta è indagato per lesioni aggravate), ma anche di “speculatori” che affittano a peso d’oro capannoni e alloggi per i lavoratori stranieri. E che la lotta e la mobilitazione non si fermino:. Il processo di “contagio” della vicenda alla Lin Weindong è già iniziato: “Oggi ci son altri due picchetti operai a Seano, di nuovo in via Galilei e in via Copernico che è partito questa notte”.