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FIRENZE – C’è la norma cosiddetta “anti Gandhi” che introduce la reclusione per chi attua sit-in e blocchi stradali o ferroviari, pena aggravata se la protesta protesta viene fatta contro una “grande opera”. Ma c’è anche la cancellazione delle pene alternative al carcere per le detenute madri con figli fino ad un anno o incinte, l’estensione dell’applicazione del “Daspo urbano”, il divieto di vendita delle sim per cellulari ai migranti non in regola con permesso di soggiorno. E ancora, la norma che introduce il reato di occupazione arbitraria di immobili, la cancellazione delle norme. Senza contare le norme che permettono il porto di armi atte ad offendere al personale delle forze dell’ordine anche fuori servizio o l’equiparazione della cannabis light a quella stupefacente che di fatto mette fuori legge un’intera filiera economica.
Sono solo alcune delle norme contenute nel cosiddetto “Ddl sicurezza” voluto dal governo approvato pochi giorni fa dalla camera e da oggi al Senato. Norme contro cui oggi si svolgono una serie di presidi e siti di protesta in tutta Italia a Firenze dalle 17:30 davanti alla prefettura di via Cavour cui aderiscono Arci, CGIL i partiti di opposizione e molte altre realtà della società civile. “Si tratta di un disegno di legge che punta a bloccare ogni forma di dissenso”, denuncia Ilaria Lani della segreteria camera del lavoro di Firenze, “e appare far parte, assieme all’autonomia differenziata e altre riforme, di un disegno complessivo di disarticolazione nel complesso delle norme democratiche”.