FIRENZE – Piano del paesaggio, marcia indietro al testo originario: stop a nuove costruzioni sugli arenili e a nuove cave di marmo oltre 1.200 di altezza. A vergare alcune modifiche, che cancellano le “fughe in avanti” approvate a maggioranza in commissione che tante polemiche avevano suscitato, è stato lo stesso governatore Rossi nel corso di una vertice-fiume tra le forze di maggioranza, durato tutta la giornata di ieri e ripreso stamani, voluto da Rossi per concordare il testo definitivo da portare oggi a Roma, all’incontro in programma con il ministro Franceschini per avere il via libera dal governo ed evitare ricorsi successivi.
Tra le novità il divieto di costruire sugli arenili: non saranno permessi neanche nuovi insediamenti residenziali entro i 300 metri dalla battigia mentre sarà possibile la ristrutturazione di attività turistiche già esistenti. Altro tema quello delle Alpi Apuane: rimane il divieto di attivare nuove cave sulle vette ‘vergini’ sopra i 1200 metri, mentre per alcune cave già attive, in particolare 3, potranno essere mantenute fino all’esaurimento delle autorizzazioni. Le cave dismesse potranno essere riattivate e scavate di un ulteriore 30% ma solo entro un tot di anni (da definire) dalla loro chiusura.
Alla riunione hanno preso parte il governatore è l’assessore all’urbanistica Anna Marson, ideatrice del piano, vari consiglieri del Pd e gli esponenti di ‘Popolo toscano’, raggruppamento che raccoglie ex Idv, ex Udc, e ex Lega Nord ora Più Toscana. Assente invece l’esponente Sel Mauro Romanelli che oggi ha ribadito di essere ormai fuori dalla maggioranza toscana.