FIRENZE – Alberto Asor Rosa, Salvatore Settis, , Sergio Staino, Nicola Tranfaglia, Corrado Augias, Giuliano Montaldo, Marco Tullio Giordana, Roberto Faenza. Sono solo alcuni dei nomi più noti dei 25 intellettuali che hanno firmato un appello per chiedere alla Regione di rivedere il piano del paesaggio, dopo le modifiche approvate venerdì scorso in commissione.
“Non lasciamo uccidere il paesaggio toscano” chiedono i firmatari: “Il Consiglio regionale della Toscana – si legge nel testo – sta decidendo in questi giorni se dare ad una delle regioni più ammirate in Italia e nel mondo un piano paesaggistico degno, cioè rigoroso, avanzato, che tuteli in modo attivo, secondo l’art. 9 della Costituzione, quello straordinario patrimonio stratificato nei secoli e nei millenni. Oppure se approvare un piano che di fatto accoglie le istanze espresse da quanti vogliono proseguire nello sfruttamento speculativo delle coste, delle colline, delle zone boschive, delle cave, dei bacini fluviali, ‘uccidendo’ quel mirabile palinsesto millenario”.
Le modifiche sono quelle approvate a maggiorazna e sono state subito tacciate dalle opposizioni (RC e Forza Italia in testa) come “vittoria del cemento e dello sfruttamento sull’ambiente”. Tra le novità, ad esempio, a riapertura allo sfruttamento delle cave apuane anche sopra i 1200 metri. Perplessità espresse non solo dall’assessore Marson. Le critiche hanno portato lo stesso governatore Rossi ha invitare ad una pausa di riflessione: senza un accordo ampio, ha detto., meglio tornare al testo originale”.