FIRENZE – La messa in scena di Macbeth di Mario Martone e nell’ambito del Festival l’Aida per la regia di Damiano Michieletto, la “Salomè” di Strauss diretta da Alexander Doddy per la regia di Emma Dante, e “Les pecheurs des perles” di Bizet per la regia di Wim Wenders. E poi, nomi quali Zubin Metha, Daniele Gatti, Riccardo Muti e Antonio Pappano a dirigere i concerti, e il ritorno del balletto.
È quanto propone la programmazione della Fondaizone del Maggio musicale fiorentino per il 2025: tra cartellone e 87/o Festival saranno dieci opere liriche (di cui sei nuovi allestimenti), venticinque concerti, due balletti, l’opera per i ragazzi e il ciclo della domenica mattina.
Il motto della programmazione è ‘La tradizione del nuovo’. Il versante operistico del 2025 si apre il 16 febbraio con la ripresa di Rigoletto, di Giuseppe Verdi, diretta da Stefano Ranzani con la regia di Davide Livermore e prosegue con Norma di Vincenzo Bellini con il debutto sul podio di Michele Spotti.
Il 13 aprile l’inaugurazione del Festival propone Salome di Richard Strauss, che segna i debutti al Maggio di Alexander Soddy sul podio e, alla regia, di Emma Dante. L’87/o festival prosegue con il nuovo allestimento di Der Junge Lord di Hans Werner Henze e l’Aida che il 19 giugno chiude l’opera al Festival.
Dopo la stagione estiva, la programmazione riprende il 16 settembre con Les pêcheurs de perles per la regia di Wim Wenders e continua con Lucrezia Borgia e la Matthäus Passion. Chiude, il 20 dicembre, la ripresa di La bohème.
La stagione sinfonica propone 25 concerti in abbonamento e due fuori. La stagione si apre il 24 gennaio con il concerto diretto da Giulio Prandi, poi saliranno sul podio anche Alejo Pérez, Bertie Baigent, Michele Spotti, Jane Glover, Kent Nagano al debutto al Maggio e Zubin Mehta che il 28 marzo dirige l’ultimo concerto prima dell’inizio del Festival che si apre il 18 aprile con la Messa da Requiem.
Tra gli altri appuntamenti del Festival Alexander Soddy con musiche di Richard Strauss, Diego Ceretta dirige il War Requiem e Michele Mariotti. Mehta chiude il Festival con Ludwig van Beethoven e Richard Strauss, mentre spetta a Riccardo Muti la chiusura della programmazione sinfonica con un concerto dedicato a Vittorio Gui per i 50 anni dalla morte.