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FIRENZE – Non solo Sollicciano: anche la casa circondariale a custodia attenuata “Mario Gozzini” di Firenze – il cosiddetto “Solliccianino” – è una bomba sociale pronta scoppiare: una lettera firmata dai 35 detenuti e indirizzata al garante delle carceri fiorentine, Eros Cruccolini, ne segnala il grave stato di sovraffollamento e inadeguatezza degli spazi: 260 metri quadri per l’ora d’aria il sabato e la domenica, in pratica tre metri quadri ciascuno, senza possibilità di sedersi; niente acqua corrente né calda nè fredda, nei lavabo e nelle docce all’interno delle celle. Il tutto mentre i detenuti sono ottanta anziché cinquanta, stipati in quattro sezioni invece che in cinque.
Un allarme che si aggiunge alla situazione drammatica di “fratello maggiore” Sollicciano – carenze strutturali e di personale e una condizione di sovraffollamento e invivibilità tali da moltiplicare suicidi e tentati suicidi, atti di autolesionismo, aggressioni tra detenuti e agenti di polizia penitenziaria, esposti e ricorsi alla magistratura di sorveglianza: nella tempesta delle polemiche è finita la direttrice Antonella Tuoni, su cui sono piovute in rapida successione ispezioni del Ministero e indagini della Procura, sanzioni pecuniarie e provvedimenti disciplinari del Daap.
“Sollicciano va commissariato” è la richiesta che arriva da Sinistra Progetto Comune con Dmitrij Palagi: “Non ne facciamo una questione personale con la direttrice Tuoni, riconosciamo le difficoltà di azione, ma è proprio per sgombrare il campo da una situazione di stallo” che rischia solo di portare come altre volte in passato, spiega Palagi a Novaradio, a “scaribarile” e immobilismo: “A Sollicciano c’ necessità di agire in trasparenza, cosa che in questo momento è più semplice fare con un commissario”. La palla però a questo punto passerebbe al governo. Ma anche il Comune può contribuire, dice Palagi, e in particolare ricorda due temi: la realizzazione dell’Istituto a custodia attenuata per le detenute madri, e il sostegno alle attività intra- e d extra-carcerarie, su cui il Consiglio entro l’anno farà una ricognizione. Perché, sembra impossibile ma è vero, ma dei dati certi su quali e quanti siano i progetti per il carcere finanziati dal Comune non ci sono…