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Ordinanza anti-airbnb in centro, l’associazione Progetto Firenze: “Non inutile riproporla tal quale, ma diverse lacune da colmare” – ASCOLTA

today23/07/2024

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    Grazia Galli, associazione Progetto Città, 23 luglio 2024

FIRENZE – Potrebbe essere messa all’ordine del giorno già nelle prossime ore in Commissione urbanistica del Consiglio Comunale di Firenze la nuova ordinanza “anti-airbnb” nel centro Unesco annunciata nei giorni scorsi dalla giunta: la sindaca Funaro e la sua maggioranza intendono infatti accelerare i tempi per la riapprovazione e l’inserimento nel POC (piano operativo), dopo che il Tar ha dichiarato che la norma non poteva essere valida proprio perché “sospesa” dalla stessa giunta (allora guidata da Nardella).

Mossa che è destinata ha rinfocolare le polemiche politiche già scatenate dalla decisione dei giudici amministrativi, tra chi (nella maggioranza a guida Pd) sostiene che si debba “tirare diritto” e chi (tra le opposizioni) pensa che si tratti di una norma inutile o peggio dannosa: “Un pasticcio” secondo Cecilia Del re (Firenze democratica) e Palagi (SPC) che ha attaccato il Pd con il suo “teatrino tra vecchio e nuovo testo, con emendamenti, auto emendamenti e polemiche tutte interne al centrosinistra.

Più articolato il giudizio è quello dell’associazione Progetto Firenze, dasempre impegnata sui temi della residenza e della gentifricazione: “La delibera, anche riproposta così come era, certamente serve, lo dimostra il boom delle nuove registrazioni” spiega Grazia Galli: “Il punto è a chi serve: serve ancora a tutti coloro che vivono nei condomini e negli immobili circostanti, su cui si riversano i costi e le esternalità negative di queste attività” di airbnb: “per i condomini la destinazione di uso di un immobile è quello che fa la differenza: l’aver introdotto un’articolazione che distingue la residenza propriamente detta da quella ad uso turistico è importante per chi vive in condominio”. Inoltre, aggiunge, “seppure il divieto vale in area Unesco, l’articolazione d’uso è valida in tutto il territorio comunale, e serve a chi deve differenziare gli impatti” tra abitazioni residenziali e ad affitto turistico. Ma non si potrebbe a questo punto estendere l’ordinanza a tutto il Comune per evitare l’effetto boom di airbnb in in perfireia o comunque a ridotto del centro? “Si sarebbe potuto fare ma serviva più tempo, queste modifiche al POC richiedono procedure che prendono tempo. Con il decreto salva-casa in dirittura d’arrivo che limita i poteri dei Comuni, mettere un punto fermo non è sbagliato. Non basterà questo, ed è auspicabile che la giunta prosegua, già ora si potrebbero chiarire degli aspetti che sono mancanti o non chiari – spiega ancora. Ad esempio “il passaggio da una all’altra articolazione di destinazione d’uso è automatico alla presentazione della Scia oppure, come è auspicabile, è subordinato a determinate condizioni” come il sovraffollamento del condominio, della via o della zona? E cosa succede a quelle realtà che già erano destinate ad uso turistico prima della delibera? Passano in automatico alla nuova articolazione ad uso turistico o dovranno richiederlo in caso di cambi di proprietà o gestione?  Anche qui sarebbe auspicabile, perchPé sarebbe un modo per poter agire sul pregresso”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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