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FIRENZE – Il carcere di Sollicciano continua ad essere protagonista della cronaca: venerdì di è svolto un presidio per denunciare le inaccettabili condizioni di vita dei detenuti, tra infiltrazioni di acqua, infestazioni di cimici e topi, mancanza di acqua calda, mancanza di coibentazione e impianti di condizionamento, dopo una nuova ordinanza (la seconda in pochi giorni) che ha accolto il ricorso di un detenuto per disumanità delle detenzione, ed ha imposto al carcere di provvedere entro 2 mesi a migliorare le sue condizioni, trascorsi i quali dovrà essere trasferito. Ma non si placano neppure le polemiche per un’altra ordinanze, attenzionata dal Garante nazionale dei detenuti, con cui un altro magistrato di sorveglianza ha respinto il ricorso sostenendo che “la fornitura di acqua calda all’interno della cella non sia un diritto essenziale garantito al detenuto”. “Una decisione improvvida – commenta a Novaradio il presidente della Camera penale di Firenze, Luca Maggiora – ricordo che il detenuto paga per la sua detenzione”. E denuncia: “Quel che ha provocato la rivolta di inizio luglio non è una novità e a Sollicciano nulla è cambiato”Nei giorni scorsi Maggiora aveva fatto appello alla premier Meloni e al Guardiasigilli Nordio di venire a Sollicciano: “E’ loro la competenza legislativa e economica di poter attuare interventi per cominciare a modificare qualcosa”. E smettere di parlaredi demolizione del carcere come scusa per non fare nulla: “E’ una soluzione no praticabile, intorno Sollicciano gravitano 2/3.000 persone al giorno, e si dovrebbe prevedere la ricollocazione di non meno di 600 persone. Si può invece ragionare in termini di lavori a blocco, e ripristinare un minimo di vivibilità. I lavori erano iniziati poi si sono fermati: ecco perché l’invio al Ministro, che tramite il Dap può intervenire”.