FIRENZE – Uno spettacolo ispirato al collettivo americano che da decenni denuncia la discriminazione sessista e la corruzione nell’arte, nel cinema, nella politica e nella cultura pop. È “Guerrilla Girl – L’arte di comportarsi male”, lo spettacolo che Angela Antonini, anche autrice del testo, presenta oggi, giovedì 11 luglio allo Spazio Sonoria di Firenze (ore 21 – ingresso libero), primo appuntamento dell’anteprima estiva di Avamposti Teatro Festival del Teatro delle Donne, nell’ambito dell’Estate Fiorentina promossa dal Comune di Firenze. A fianco di Angela Antonini salirà sul palco il compositore e sound designer Francesco Diodati con la sua band, la regia è affidata a Rita Frongia.
In attività dagli anni ’80, le Guerrilla Girls nascondono la propria identità dietro maschere da gorilla: così si presentano nei loro blitz fatti di poster e slogan. Il loro modo di protestare è creativo ed “educato”: arte, umorismo, fantasia sono gli ingredienti per diffondere messaggi virali utili a cambiare lo status quo delle cose.
Una forma d’espressione che nello spettacolo diventa concerto, urlo, protesta. Il corpo dell’artista e la sua azione sono centrali nella pratica artistica dal vivo fin dall’inizio della performance art. Il rapporto tra l’artista e pubblico è volutamente dal vivo. Dai racconti attorno al fuoco dei nostri antenati alla maledizione diabolica di Diamanda Galas, dalle poetesse e performer americane degli anni 70 al manifesto artistico delle Guerrilla Girls per tentare una strada di liberazione dal cliché imposto alle donne da una cultura basata sul patriarcato. Interessa, nello specifico, come questa liberazione sia stata realizzata con il nascere della performance art attraverso la definizione della libertà del-della performer, in scena.
Corpo, libertà del corpo, valore sociale, politico – oltre che artistico – del corpo scenico, il gesto e l’azione performativa della poesia come forma di live art, come possibilità di innescare una via di fuga da una cultura che pone i suoi divieti, i suoi controlli, strumentalizza e detta legge sulla libertà, l’autonomia, l’esistenza dei corpi, in particolare e – va detto – quello delle donne.