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Giovane detenuto si suicida a Sollicciano, scatta la protesta dei detenuti

today04/07/2024

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FIRENZE – Un detenuto di 20 anni si è tolto la vita nel carcere fiorentino di Sollicciano. Il giovane, di origine tunisina si è impiccato nella cella mentre l’altro recluso era in sala colloqui. Il giovane, in Italia dall’eta di 13 anni, aveva già scontato delle pene nel carcere minorile: si trovava a Sollicciano per una rapina, avrebbe dovuto finire di scontare la pena nel novembre 2025. Si tratta dell’ 8/o suicidio a Sollicciano negli ultimi 20 mesi.

La notizia ha fatto da detonatore alla protesta di un folto gruppo di detenuti: una quarantina circa di reclusi (in totale sono 560 circa) inizialmente coinvolti – e poi raddoppiati si apprende dalla prefettura – hanno appiccato il fuoco nelle loro celle a materassi e lenzuola. Uno striscione con la scritta “stop suicidi” è stato appeso fuori dalla finestre  delle celle. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco con una autopompa.

La prefettura ha attivato il piano di sicurezza esterna al penitenziario mentre la direzione del carcere l’unità di crisi. All’esterno del carcere sono stati fatti confluire polizia e carabinieri ed è stato allertato il 118 oltre ai vigili del fuoco. Nel caos tra detenuti son riusciti ad allontanarsi dalle loro celle e si teme che siano riusciti ad evadere. Nessun ferito segnalato, né tra i detenuti né tra la polizia penitenziaria.

“La 53ma vittima di questa strage senza fine”, risposta “al decreto carcere in cui è tutto come prima, varato ieri dal Consiglio dei ministri”, il bilancio del sindacato di polizia penitenziaria Spp che già oggi aveva dato conto di un altro detenuto morto, un 35enne finito in coma per un tentato suicidio nel carcere di Livorno a inizio settimana.

La notizia arriva dopo giorni di nuove polemiche per le difficilissime condizioni di vita nel carcere, a causa della mancanza di acqua in molte celle, oltre alla costante presenza di cimici e topi, infiltrazioni di acqua. Alcuni detenuti che hanno annunciato la presentazione di un esposto alla magistratura. “Si tratta dell’ennesimo atto di una drammatica e lunghissima strage che si sta perpetrando negli istituti di pena italiani”. Così in una nota Luca Maggiora presidente della Camera penale di Firenze.

Scritto da: Redazione Novaradio


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