FIRENZE – Sciopero della fame per gli operai ex Gkn che oggi hanno avviato “la settimana dell’imbarazzo”, “quello della politica che, in pieno periodo elettorale, non dà risposte a una vertenza che non ha più tempo, essendo da cinque mesi senza stipendio né ammortizzatore sociale; quello delle istituzioni, il Governo a cui si chiede il commissariamento di Qf e la Regione Toscana a cui si chiede la legge regionale sui consorzi industriali”. L’annuncio stamani dalla tendata davanti alla sede della Regione Toscana.
“Lo sfinimento ora è un vostro problema – spiega in una nota la Rsu ex Gkn -. Ci abbiamo riflettuto a lungo. Non crediamo negli atti individuali ma nella lotta collettiva. Che sia praticato da alcuni o molti, infatti, lo sciopero della fame è solo un ulteriore strumento messo in campo da questa vertenza, ad ausilio di una lotta collettiva, delle azioni e richieste di sindacati, Rsu e Collettivo di Fabbrica. Non ci sono tra di noi eroi o martiri”.
Le richieste, ricordano, sono tre: “legge regionale subito e creazione urgente di un consorzio pubblico regionale per trattare l’area dello stabilimento di Campi Bisenzio e sottrarla a logiche opache; commissariare Qf per pagare gli stipendi; dare vita a una vera discussione sulla reindustrializzazione, agganciando tra l’altro un ammortizzatore sociale, come previsto dalla legge 234/2021, sulla base della quale i licenziamenti sono stati annullati alla fine del 2023”. Per la Rsu “ci spaventa uno sciopero della fame. Perché è una privazione mai provata. E non sappiamo quanto resisteremo. E ci imbarazza usare un termine come ‘fame’ in un mondo dove di stenti si muore veramente, a partire dalla drammatica situazione in Palestina. Ma poi alla fine, ci siamo dati la risposta più semplice: siete voi a dovervi ammalare di paura e l’imbarazzo è tutto vostro”.