FIRENZE – Una palazzina – quella dell’ex fattoria del manicomio di San Salvi – in stato di abbandono nel bel mezzo del parco del Mezzetta recentemente riqualifica, in teoria data in concessione sede degli scout laici della CGNEI, che nei fatti fatti non possono utilizzarla: nel 2019 è stata chiusa causa covid, e successivamente è diventata oggetto di vandalismo e discarica di materiali più svariati. Gli scout però non ne sono più rientrati in possesso, pur continuando a pagare affitto e utenze – circa 30.000 euro negli ultimi 5 anni; con la riqualificazione del giardino in via del Mezzetta il Comune, sottolineandone il degrado, ha chiesto all’associazione di murare a sue spese porte e finestre.
E’ quanto denunciano oggi Dmitrij Palagi, candidato sindaco per la coalizione formata dalle liste Sinistra Progetto Comune e Firenze Ambientalista e Solidale Ecologista (che comprendono anche Rifondazione, Possibile e Potere al Popolo) assieme ai candidato al consiglio Comunale Pietro Poggi, e alcandidato alla presidenza del Q2 Lorenzo Palandri, che denunciano come la vicenda sia nata sotto la gestione della passata amministrazione comunale e degli allora assessori all’urbanistica Cecilia Del Re e al patrimonio Alessandro Martini (ora in Firenze Democratica), proponendo al tempo stesso una diversa gestione della questione: “Quando saremo eletti convocheremo tutti i soggetti, compresi i comitati cittadini, per trovare una soluzione condivisa”.
L’occasione, si spiega, è anche il modo per parlare della gestione, “fallimentare” e”senza una visione complessiva” del parco San Salvi-Mezzettta e dei progetti futuri. In particolare la critica è diretta alla strada che in base al Piano Operativo Comunale approvato dovrebbe penetrare/attraversare il parco: “Siamo contrari, è un soluzione che non ha senso” dice Palagi, segnalando come dalle indicazioni degli uffici comunali si preveda di chiudere la zona al traffico strada in orari ad alto afflusso scolastico: “alla zona no servono altri attrattori di traffico ma corridoi verdi”.
Palagi ha anche parlato del sondaggio Ispsos che assegna uno scarto di solo 3% tra Funaro e Schmidt e alla sua coalizione il 5% dei voti: “E’ iniziata la guerra dei sondaggi. A noi risultano numeri diversi” premette, e aggiunge: “Quello che emerge è che il 40% dei cittadini ancora è indeciso. Non puntiamo all’elettorato di Funaro, Del Re, Saccardi o M5s, contiamo nelle ultime 3 settimane di far conoscere meglio le nostre due liste e i loro candidati. Non