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FIRENZE – Seconda notte in tenda per alcune decine di lavoratori ex GKN che sabato, al termine del corteo per le strade di Novoli, letteralmente piantato le tende nel giardino della sede della Regione Toscana che, proprio in via Novoli riunisce alcune importanti direzioni amministrative. Un chiaro messaggio rivolto alla Regione Toscana come istituzione – sia Giunta che Consiglio – affinché rispondano alle richieste, avanzate già un mese fa, di un intervento diretto nella vicenda con la costituzione per legge di un consorzio pubblico per “guidare” la reindustrializzazione dello stabilimento di Campi Bisenzio. Stamani i lavoratori hanno svolto un’assemblea in cui si sono confrontati sia con i lavoratori della Regione e di Arpat, L’Agenzia regionale per l’ambiente. Presenti anche gli studenti che in questi stessi giorni stanno portando avanti la loro protesta in tenda davanti al Rettorato per chiedere una netta presa di distanza degli istituti universitari fiorentini alle operazioni militari israeliane e per il cessate il fuoco.
“Andiamo avanti anche perché dopo 5 mesi senza stipendio non ci possiamo fermare. Le richieste sono chiare: commissariare l’azienda per sbloccare l’ammortizzatore sociale, e avviare un politica industriale che dia una svolta alla vicenda GKN trasformandola in un bene a disposizione di una reindustrializzazione che sia sua volta strumento della transizione ecologica” spiega Dario Salvetti, del Collettivo di fabbrica. E alla Regione e al Consiglio regionale che hanno fatto sapere di non aver ricevuto la documentazione della proposta di legge regionale, Salvetti replica: “Se dobbiamo credere a questo, non ne escono benissimo.C’è stato un corteo con un mese di preparazione, la proposta è stata mandata via Pec ai gruppi consiliari, c’è stato un appello di ricercatori (dell’Università di Firenze, ndr), ci sono stati tavoli in cui abbiamo ripetuto che ci andava benissimo ad andare al Ministero a dire che non stava facendo”. “Dalla vicenda – aggiunge Salvetti – se ne esce se ognuno smette di fare lo scaricabarile e fa il proprio pezzetto, inventandosi anche nuove soluzioni a problemi vecchi. Difficile pensare che oggi si cada dal pero”.
E alle dichiarazioni del presidente del Consiglio Regionale Mazzeo su una rapida calendarizzazione della proposta osserva: “Bene le aperture, bene tutto. Ma che non sia l’ennesimo stratagemma: prendere tempo per perdere tempo”.
Infine, sul proseguimento della protesta: “Si valuta di ora in ora. Valuteremo se raggiungere un’altra accampata, quella delle studentesse e degli studenti in piazza San Marco”.