FIRENZE – “Oggi siamo in presenza di una situazione in cui ci sono minoranze, da non sottovalutare, che si mettono la camicia nera e fanno il saluto romano: non vanno sottovalutate e andrebbe applicate le leggi che ci sono come la Legge Scelba. Ma quello che preoccupa moto e chi pratica l’ ‘afascismo’, cioè dire che i valori dell Resistenza e della Liberazione erano importanti ma il 1945 ha chiuso tutto. Così non è: la Costituzione è come una casa, le basi sono quei valori. Voi colpite quei valori, cade tutta la casa, cade la Costituzione. Infatti i tentativi di afascismo sono quelli che cercano di reintrodurre modelli come quelli di Orban in Ungheria”. A parlare, è Vannino Chiti, da poche settimane Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, succedendo a Beppe Matulli, a pochi giorni dal 25 Aprile e nel pieno delle polemiche sul “caso Scurati”. E proprio a queste vicende fa riferimento Chiti quando fa riferimento ai motivi di “preoccupazione” anche all’Italia di oggi: “Si comincia dalla censure, e dalla censure si fanno leggi elettorali sbagliate, purtroppo non l’ha fatte soltanto la destra, e si cerca di mettere la subalternità della Corte Costituzionale e di altri organismi intermedi, e per questa via si svuota la democrazia”.
Chiti ha parlato in occasione delle presentazione di un’iniziativa dedicata alla conservazione della memoria storica: la digitalizzazione dell’archivio dell’Istituto Storico della Resistenza tramite un crowdfunding (servono 20 mila euro) sostenuto attivamente da Unicoop Firenze. “La Coop c’entra perché è anche la nostra storia. L’origine sta in quel mondo che costituì le cooperative, la Case del popolo, il sindacato, quel mondo cui sta a cuore il tema della memorie, di quel che è stato. delle eprsone che sono morte per la Libertà ha spiegato Claudio Vanni, responsabile comunicazione Unicoop Firenze.