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25 Aprile, Landini: “Il governo non riesce a dire la parola ‘antifascista’. Censura a Scurati? Gravissima”

today22/04/2024

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    Maurizio Landini su 25 aprile e Scurati

FIRENZE – “Questo governo non riesce a pronunciare la parola antifascista, che in realtà è la condizione per cui noi siamo una democrazia”, “antifascista, perché se ci fosse ancora il fascismo non ci sarebbe una democrazia, e tutti sappiamo il fascismo quali disastri ha portato nel nostro Paese”. Lo ha affermato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, a margine dell’assemblea nazionale delle donne Cgil oggi a Firenze. Secondo Landini il 25 aprile “non è la festa di una parte, è la festa della democrazia e di tutto il Paese”, e per la Cgil è “una giornata di mobilitazione, è una giornata non solo di memoria ma di lotta perché la democrazia per essere mantenuta deve essere praticata”.

Il 25 aprile è una giornata fondamentale perché senza il 25 aprile non ci sarebbe la democrazia”, e dunque “a maggior ragione oggi è necessario essere in piazza proprio per sconfiggere questa regressione che sta venendo avanti”, ha aggiunto Landini. “Quello che è successo in questi giorni, di censurare sul servizio pubblico nazionale, perché la Rai è il servizio pubblico – ha detto, riferendosi al caso Scurati -, esiste la Rai perché noi tutti paghiamo i contributi perché esista un servizio pubblico, l’aver deciso di cancellare e di censurare un messaggio di un’importante intellettuale e scrittore del nostro Paese, è una cosa particolarmente grave: e io trovo particolarmente grave che il presidente del Consiglio abbia pensato di attaccare e denigrare questa funzione”. Peraltro, ha ricordato Landini, “come Cgil abbiamo deciso che oltre che essere in piazza per difendere la democrazia lanciamo anche la raccolta di firme perché vogliamo che si arrivi a fare dei referendum nel nostro Paese che cancellino le leggi balorde e sbagliate che in questi anni sono state fatte che hanno ridotto i diritti nel lavoro, che hanno aumentato la precarietà, che hanno aumentato le morti e gli infortuni sul lavoro. E’ il momento che i cittadini riprendano la parola. La democrazia è proprio questo e la si difende praticandola”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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