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FIRENZE – Mille persone plaudenti, palloncini in stile americano, niente bandiere di partito ma solo il logo di “Eike Schmidt sindaco” con le immagine della Firenze che promette di far tornare “magnifica” come recita il suo slogan. Ha fatto (quasi) il pieno ieri sera al Teatro Carriere Carrara di Firenze il candidato del centrodestra Eike Schmidt, alla serata di lancio del suo programma. A parlare è solo lui, l’ex direttore degli Uffizi e oggi direttore in aspettativa di Capodimonte. Prima con un breve discorso all’insegna delle parole d’ordine “sicurezza”, e lotta alla criminalità, “decoro” e “efficienza”, con qualche velenosa stoccata sul Maggio Musicale divenuto “macchina mangiasoldi”, sul proliferare dei falsi studentati, sul “mangificio” in centro e sull’insicurezza del Parco delle Cascine (qui i maggiori applausi).
Poi Schmidt si è cimentato nel format intervista-chiacchierata dal palco per spiegare i punto del programma. Chi si aspettava di saperne di più su alcuni dei temi caldi sollevati dall’italo-tedesco in questi primi giorni dalla sua “discesa in campo” è rimasto deluso: sulla revisione dei progetti della tramvia “non si può disfare quel è stato costruito” senza spiegare come cambiare le linee in fase di progetto; sul stadio ha detto che non sprecherà soldi vagheggiando un ritorno alla proposta di stadio provato della Fiorentina, mentre sulle Cascine invoca il modello “Central Park” militarizzato, con telecamere e pattugliamenti fissi.
Ad ascoltarlo, senza prendere lo stato maggiore del centrodestra toscano – da Giovanni Donzelli di Fdi all’ex candidato sindaco e consigliere regionale Giovanni Galli, dino all’alfiere anti-tram Mario Razzanelli – ma anche gli amministratori pubblici, tra cui i sindaci di Pistoia Tomasi e di Lucca Pardini, oltre e tante facce note dell’establishment leghista e forzista degli ultimi anni (non però Susanna Ceccardi). Anche tra il pubblico, si stenta a trovare i curiosi o chi è venuto “solo per sentire”: sono tutti elettori convinti del centrodestra, che sperano che con Schmidt sia “la volta buona” per un cambio .