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FIRENZE – Un pacchetto di provvedimenti per tutelare i negozi di vicinato e gli esercizi commerciali storici nelle vie che rischiano di trasformarsi in “nuovi mangifici”: da un lato rafforzando i divieti nuovi ristoranti, paninerie, kebab e simili già in essere in area Unesco, dall’altro estendendo la normativa di tutela Unesco anche a zone fuori della cerchia dei viali.
Sono alcune delle proposte in tema di tutela del commercio e valorizzazione dei centri commerciali naturali che la candidata sindaca di Firenze Sara Funaro (PD, +Europa, SI e altri) nella tappa odierna della campagna elettorale, organizzata non a caso in piazza Beccaria. Le prime vie per cui Funaro infatti prevede l’applicazione della nuove norme anti-mangificio più restrittive sono infatti tre strade commerciali storiche della zona: via Gioberti, borgo la Croce e via Petrapiana, cui si aggiungono borgo San Jacopo, borgo san Lorenzo e via Condotta.
Le nuove regole sfruttano le opportunità offerte dalla recente legge sulla concorrenza e il commercio che entra in vigore il 30 aprile: per via Gioberti si prevederà dunque il divieto di apertura di nuovi esercizi di somministrazione di cibi e bevande (come già avviane in aera Unesco); per le altre due vie si aggiungerà anche il divieto di trasferimento della licenza: non si potranno aprire nuovi esercizi di ristorazione / somministrazione.
“Di fatto estendiamo la possibilità di tutela dell’area Unesco a tutta Firenze” ha sintetizzato Funaro, spiegando che sarà possibile l’estensione di queste norme anche a d altre strade o piazza di concerto con le categorie degli esercenti e i Centri commerciali naturali, con cui il Comune istituirà un tavolo permanente di confronto. Per valorizzare ulteriormente il tessuto dei negozi storici, Funaro ha anche annunciato la messa a disposizione di un bando da 1, milione di euro per iniziative culturali organizzate dagli stessi Ccn per animare le strade. Per incentivare il ritorno dei negozi di vicinato, infine, la candidata sindaca ha rilanciato l’idea della acquisizione a da parte del Comune di fondi commerciali vuoti per metterli a disposizione, a canone calmierato.