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MARINA DI CARRARA (MS) – Fermo di 20 giorni per la Geo Barents, che ieri era arrivata a Marina di Carrara con 249 migranti soccorsi al largo della Libia. La detenzione, spiega Medici senza frontiere, “è per non aver osservato sabato scorso le istruzioni della guardia costiera libica ed aver messo in pericolo le persone soccorse”. È il ventesimo fermo disposto per una nave umanitaria in seguito al decreto Piantedosi del gennaio 2023.
Una ricostruzione smentita da Msf che già preannuncia appello contro il provvedimento: “Mentre soccorrevamo 146 persone, un pattugliatore della Guardia Costiera Libica donato dall’Italia 1 anno fa, ha bloccato le operazioni di soccorso mettendo in pericolo le persone sul barchino e minacciando il personale MSF” racconta Fluvia Conte, responsabile SAR della Geo Barents: “Vediamo un accanimento contro le ONG. Si vuole fermare chi al contrario degli stati costieri cerca di garantire la vita delle persone in mare e cerca di garantire missioni di ricerca e soccorso, tra l’altro testimoniando la costante e deliberata violazione del diritto internazionale e di quegli stessi trattati che anche l’Italia ha firmato”.
“È la Guardia costiera libica, finanziata dall’Ue, a mettere in pericolo la vita delle persone, mentre coloro che cercano di salvare vite umane vengono sanzionati”, afferma Juan Matias Gil, rappresentante delle operazioni di ricerca e salvataggio di Msf. “Le continue vessazioni nei confronti delle navi di soccorso delle ong e il deliberato ostacolo alle attività di salvataggio in mare da parte dell’Italia – aggiunge – sono scandalosi e non faranno altro che portare a più morti in mare”.